RIVISTA      STRUMENTI  MUSICALI          Novembre  1992

              ENZO   TODESCO    Uno Svizzero alla Corte Di  GINO  VANNELLI

   di  Massimo Cappa

Ore 3 del Mattino .La radio è accesa con un filo di volume per quella cronica tendenza a ritardare il sonno insita in ogni musicista  (Big dreamers never sleep...) .A un Tratto il Disk jockey di turno annuncia un brano dal vivo di Gino Vannelli
e già  qui la  tentazione  di  alzare il volume della radio fa capolino: bastano poche misure del brano d'apertura per farmi
tendere le orecchie e alzare il volume decisamente ! La "colpa" di ciò è tutta del batterista che interpreta il classico Vannelliano
"Brother to Brother" con una grinta e una precisione veramente impressionanti ! Aspetto impaziente la fine del pezzo sperando
inutilmente che il DJ pronunci il nome del Batterista ma non c'è niente da fare.
Ore 10.30 del mattino : sto uscendo dal negozio con il cd  Gino Vannelli Live in Montreal  in mano e subito estraggo il
libretto/copertina per andare a cercare i nomi dei musicisti :"...drums :Enzo Tedesco". E.T., con queste iniziali non c'è da
stupirsi che suoni così ! L'incontro con Enzo Todesco è avvenuto così ,tramite questo "aggancio" notturno e il suo nome,
legato unicamente al Cd sopra citato ,ha subito fatto scattare in chi scrive la voglia di saperne di più sul personaggio e sulle
sue origini. Una rapida indagine tra la tribù batteristica ha rivelato che questa curiosità è condivisa  da molti ,specialmente
dopo i concerti che Vannelli ha tenuto in Italia lo scorso inverno,concerti in cui il nostro batterista ha infiammato le platee
(memorabile il concerto di Roma in cui il nome di Enzo veniva scandito a gran Voce da tutto il pubblico).
Dunque il recente "clinic tour" di Todesco ,effettuato nel nostro paese alla fine di settembre ,è capitato al momento giusto
per permetterci di conoscere da vicino questo astro nascente dell'orizzonte batteristico e di soddisfare ogni nostra curiosità
legata al personaggio .
Enzo  Todesco è nato a Zurigo 28 anni fa ,è ovviamente di origine Italiana (il nonno era di Belluno)e proviene da una
famiglia in cui tutti si dilettano a suonare uno strumento. All'età di tre anni prende in mano le bacchette e a sei si esibisce
col " trio Todesco"  ,in compagnia del padre e del fratello. Comincia a studiare con Leonardo ,un insegnante di batteria
molto quotato in Svizzera ,fa molta esperienza in gruppi funky/rhythm'n blues girando l 'Europa per diversi anni e poi
finalmente, il "grande passo".
S.M. : Cosa ti ha spinto a trasferirti a Los Angeles a soli 20 anni ?
E.T. : Per la verità è stato il mio maestro di batteria Leonardo a darmi la spinta ,dicendomi che ormai non aveva più niente
da insegnarmi e che era giusto che pretendessi di continuare la mia educazione musicale nel miglior modo possibile.
Scelsi così di trasferirmi a Los Angeles ,al Percussion Institute of  Technology,dove ci sono insegnanti molto bravi tra cui
Ralph Humphrey, Joe Porcaro ,Steve Houghton e altri.  Inoltre il corso comprendeva stage con i più quotati professionisti
del momento,tipo Jeff Porcaro , John Robinson ,Alex Acuna ,Luis Conte ecc.Devo dire che non mi sono ammazzato di
studio ma ho sempre cercato di studiare tutto quello che mi veniva sottoposto dagli insegnanti. Dopo circa due anni come
studente durante i quali mi mantenevo suonando dove capitava ,mi offrirono l'opportunità di entrare nello staff del P.I.T.
come insegnante. Insegno tuttora al PIT e sarò sempre molto grato a queste persone che mi hanno dato la possibilità di
avere un lavoro sicuro a Los Angeles permettendomi di rimanere in questa città e di farmi conoscere nell'ambiente musicale
che avevo sempre sognato di frequentare .
S.M.: Altrimenti saresti tornato in Svizzera ?
E.T. Quando sono partito non pensavo che sarei rimasto così a lungo negli States. Avere uno stipendio a fine mese mi ha
aiutato a selezionare il lavoro cercando sempre di suonare con musicisti di buon livello, facendo cose che mi divertivano
e che mi divertono tuttora ,senza preoccuparmi del guadagno. Probabilmente senza l' opportunità di insegnare al PIT sarei
rimasto lo stesso a Los Angeles ma sarebbe stato tutto più difficile .
S.M.: Ci puoi raccontare della tua attività musicale prima di Gino Vannelli ?
E.T. : Suonavo parecchio con gruppi latino-americani ,brasiliani in particolare ,e devo dire che ho imparato molto da queste
esperienze .Ma ho suonato e suono tuttora quando non sono in tour con Gino ,con Joe Diorio ,Jeff Berlin , Ellis Hall ,
Bill Meyers, Warren Hill e altri. Gino Vannelli ,comunque ,rimane il nome più importante per la mia carriera musicale e sono
molto fortunato a poter lavorare con lui . Mi ha dato la possibilità di farmi conoscere un po' da tutti pur avendo collaborato
per l'incisione di un unico Cd . La batteria ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua musica e quando ho avuto
l'opportunità di lavorare con lui ho pensato subito che su quel seggiolino si erano seduti batteristi come Mark Craney ,
Vinnie Colaiuta e Dave Garibaldi . Dunque mi si presentava una grossa opportunità per misurare il mio talento e ho
cercato di fare del mio meglio visto che qui a Los Angeles la concorrenza abbonda .
Devo dire che Gino si dimostra piuttosto soddisfatto del mio lavoro e questo mi dà molta soddisfazione.
C'è un'altra cosa che mi dà molta soddisfazione e voglio dirla per rendere omaggio a uno dei grandi del nostro strumento:
l'essere stato amico di Jeff Porcaro . Jeff mi è stato molto vicino e mi ha aiutato molto.
C'è stato un periodo qualche anno fa in cui ho assistito a molte delle sue session di registrazione e sono sempre rimasto
impressionato dalla sua professionalità e creatività in studio . Jeff mi portava con sé per introdurmi nell' ambiente .
Gli piaceva il mio modo di suonare e un paio di volte ha rifiutato lavori mandando me al posto suo dicendo che sarei
stato più adatto di lui per quel particolare stile musicale. Era una persona vera ,(segue una prolungata testimonianza di
aneddoti su Porcaro e ,dopo esserci associati al dispiacere per la scomparsa di Porcaro ,gli poniamo una domanda che
come si dice,"sorge spontanea " ,N.d.R.).
S.M.: Come sei arrivato a lavorare con Vannelli ?
E.T. : La Storia è veramente buffa .Vannelli è tornato a lavorare dal vivo dopo un periodo molto lungo e in città questo
era un avvenimento di cui si parlava abbastanza . Per mesi  si è parlato di questa "rentrée" di Gino Vannelli e la formazione
era già decisa : alla batteria ci sarebbe stato un batterista Canadese come Vannelli ,di origini Italiana come Vannelli e
sicuramente molto bravo. Il suo nome è Vito Rezza .Conoscevo da tempo Vito e sapevo quanto era importante per
lui questa occasione di lavoro essendo lui un ottimo batterista già oltre la trentina senza aver mai avuto l'opportunità di
farsi conoscere al grande pubblico. Ma un paio di settimane prima dell'inizio della tournée Vito inspiegabilmente decise
di rinunciare dopo essere stato in ballo per mesi.
Probabilmente su questa decisione influì molto il fatto che Vito avesse moglie e figli a Toronto ,in Canada : avrebbe
dovuto passare molto tempo lontano da loro .A quel punto egli fece a Gino il mio nome e dopo un'audizione a cui
parteciparono una decina di batteristi mi fu offerto il lavoro.
Impiegammo un paio di settimane per provare i pezzi e andammo subito in tournée ,registrando l'album live verso  la
settima od ottava data ....E il resto ,come si usa dire , è "storia".

Adesso che sappiamo qualcosa di più su Enzo Todesco andiamo a parlare della sua recente visita in Italia .
Il tour di seminari ha toccato Manfredonia ,Perugia , Firenze ,Bolzano ,Milano e Bologna ed è con piacere che constatiamo
che anche una piccola cittadina del sud come Manfredonia sia stata inclusa nel tour ,merito senz'altro della presenza di
dinamici imprenditori e della volontà di dare anche ai musicisti della zona la possibilità di entrare in diretto contatto con
la realtà dei seminari. Vediamo dunque quali sono gli argomenti che, con lievi differenze tra una città e l'altra , in funzione
della capacità dei batteristi presenti ,hanno costituito l'ossatura della "clinic" di Todesco.
Enzo ha sempre cominciato con un solo di 15 minuti circa in cui la parte più entusiasmante è stata  quella dove ,al posto
della bacchetta destra ,Enzo agitava uno shaker di metallo della LP eseguendo una base di sedicesimi con un feel "sambato";
contemporaneamente cassa ,rullante e mano sinistra suonavano sul tempo e non, creando contrappunti ritmici entusiasmanti
anche per il livello di indipendenza richiesto agli arti. Todesco ci ha detto che suonando musica brasiliana questa tecnica
con lo shaker è molto usata dato che rende la suddivisione in sedicesimi molto più "elastica",meno meccanica rispetto
all'esecuzione sull'hi-hat.Inoltre libera la sinistra che può quindi suonare a piacere sul set.
Si è parlato dunque di tecnica ed Enzo ha dimostrato come utilizzi moltissimo i polsi facendo intervenire le dita solamente
alle alte velocità . Ha anche dimostrato diversi esercizi per sviluppare i polsi ,esercizi che secondo lui hanno la massima
utilità se eseguiti a un volume bassissimo e senza alcun accento.I più interessanti ci sono sembrati quelli descritti nella fig.1
(ci riferiamo alle figure pubblicate nel box "Enzo Todesco : appunti dai seminari").Nella fig.2 è poi descritto un sistema
di interpretazione di una partitura con una base a terzine .L'esempio utilizza la prima riga di pag.37 di "Syncopation" di
Ted Reed ,ma qualsiasi altra pagina di lettura con quarti e ottavi va bene .Nella fig.3 troviamo invece un ottimo esercizio
per ottenere quel feel "rotolante" tipico della musica brasiliana : la chiave in questo esercizio è l'interpretazione della terzina
sul rullante che deve incastrarsi in maniera molto elastica con la figura dei piedi.
Il seminario ha quindi affrontato argomenti abbastanza complessi anche se ormai noti come quelli che riguardano la
sovrimposizione metrica di un ritmo terzinato su una base di sedicesimi ,detto comunemente "3 sul 4" (e viceversa "4sul 3")
argomenti che sono stati trattati in maniera molto simile anche nei seminari italiani di Weckl ,Colaiuta ,Bissonette e su cui
perciò non ci dilunghiamo .
Un argomento molto interessante ci è sembrato invece quello che riguardava l' uso "creativo"del metronomo di cui Todesco
ha dato un'impressionante dimostrazione e che è descritto nella fig.4 della scheda tecnica .
Questo risulta essere un sistema di studio molto efficace per migliorare la precisione del "groove" dato che quando il
metronomo non scandisce il battere ogni piccola variazione di tempo risulta molto più evidente rispetto al metronomo
stesso .Nel corso del seminario ,Enzo si è esibito più volte suonando su basi registrate su Dat .Le basi erano in realtà le
sequenze utilizzate per i concerti dal vivo con Vannelli con la sola aggiunta di un click ed Enzo ha suonato questi brani
in maniera fedele al disco ma reinterpretando tutte le parti solistiche dando veramente il massimo per la gioia dei presenti.
Il culmine del seminario è sempre stata l'esecuzione del sopra citato "Brother to Brother" di cui Todesco ha distribuito
una fotocopia della partitura originale scritta di suo pugno durante le prove del concerto di Vannelli.
Enzo ha fatto ascoltare una volta la base su cui poi avrebbe suonato ,indicando sulla partitura i punti dove è stato necessario
sottolineare un certo passaggio musicale e quelli dove il click cambiava velocità per dare carattere al pezzo.
Enzo ha sempre concluso il seminario suonando poi sulla base stessa e chi scrive ha avuto il piacere di ascoltarlo in tutte
le date del clinic tour provando sempre le stesse emozioni di quella famosa notte.....