Il grande cantautore italo-canadese stasera nello Stadio comunale “Lo
                  Presti”
                  A Palmi lo “Slow Love tour” di Gino Vannelli

                    14/08/2000  Domenico Grillone       GAZZETTA DEL SUD
 

                  PALMI  /REGGIO C. – Un gradevole mix di pop, rock, jazz, soul e un tocco di
                  funk. Quindici album al suo attivo, parecchie nomination ai Grammy , il tutto grazie
                  ad una voce che spazia fra generi diversi: stiamo parlando di Gino Vannelli,
                  italo-canadese, cantante e cantautore, moderno maestro di romanticismo che questa
                  sera (ore 21) proporrà il suo Slow Love tour nello Stadio comunale “Lo Presti” di
                  Palmi. Il titolo del tour discende da quello dell'ultimo lavoro di Vannelli. Un disco
                  che racconta storie d'amore e la cui esecuzione consacra senz'alcun dubbio lo
                  straordinario talento di questo cantautore. «Se ascoltate i miei dischi più vecchi e
                  poi Slow Love » ha dichiarato Gino Vannelli, durante la conferenza stampa indetta
                  dalla Ibis Management ieri sera nel Grand Hotel de La Ville, «vedrete quanto il mio
                  approccio e le mie tecniche siano cambiate». Il risultato è uno dei dischi più belli di
                  Vannelli, in una carriera già leggendaria che lo ha visto esplorare sempre nuovi modi
                  espressivi: canzoni tenere e concentrate, nate da un talento poetico e affidate a una
                  voce carismatica. Album leggendari come Pauper in paradise e Brother to brother
                  (quest'ultimo gli valse il disco di platino per la famosa “I just wanna stop”), fino a
                  Black cars , Big dreams never sleep e Inconsolable man , che hanno fatto sognare i
                  suoi numerosi estimatori che stasera avranno il piacere di ascoltarlo dal vivo.
                  Trent'anni di musica suonata ad alti livelli attraverso un percorso stilistico che, pur
                  evolvendosi nei suoni, non ha mai tradito la sua vena poetica e, soprattutto, l'estetica
                  stessa della raffinatissima visione musicale di Vannelli. «Mio padre lustrava scarpe e
                  lo faceva molto bene» racconta l'artista. «Ecco, lui mi ha tramandato l'eredità di
                  essere, nel mio campo, un vero artigiano. Non conosco a fondo gli artisti italiani, ma
                  in futuro mi piacerebbe valutare la possibilità di collaborare con loro», aggiunge
                  Vannelli, mentre spiega il suo prossimo progetto discografico che si avvarrà
                  dell'aiuto di Pino Daniele. «Produrrò ed arrangerò un disco di Nils Landoke che
                  conterrà, tra l'altro, un brano cantato in italiano dal titolo “Parole per mio padre”.
                  Avevamo cose in sospeso io e lui – confessa Gino Vannelli –, ed ho pensato di
                  risolverle con una canzone. Per il testo ho mandato un saggio di circa quattro pagine
                  a Pino Daniele per tirare fuori qualcosa di veramente valido. Pino non si è tirato
                  indietro e sono sicuro che il risultato sarà eccellente». Intanto Vannelli sta lavorando
                  a un altro progetto veramente molto ambizioso, cioè quello di arrangiare e mettere in
                  musica un'opera che per adesso gli sta portando via molto tempo. Il 23 settembre,
                  infine, è già atteso in Olanda per un concerto nell'ambito del “Roosendaalse
                  Jazzfestival”, insieme alla Metropole orchestra.