Vannelli, emozioni  a  Palmi

          Il Quotidiano della Calabria                    18/08/2000

          di  Vittorio  Pio

          Palmi -Circa  duemila anime l'altra sera hanno assistito ,allo Stadio Comunale
            di Palmi,al concerto di Gino Vannelli.
            Era la prima volta che il cantante Italo-canadese veniva a suonare in Calabria,evento
            che è stato celebrato tra l'altro sotto gli auspici di un cielo illuminato da una Luna piena,
            quasi mistica con grande intensità ed emozione da parte del pubblico accorso
            anche da altre regioni.
            Da quasi trent'anni, a partire dalla prima metà degli anni Settanta, Vannelli è l'Ambasciatore
            principe nel mondo di un modo di fare Musica che è pura espressione di eleganza e
            perfezione di stile . Le sue canzoni sono carezze al cuore,scandite da una voce che avvolge
            e solletica i sensi .Come ribadisce il suo ingresso sul palco dello stadio di Palmi, vestito
            nell'immancabile total black che gli conferisce una certa aria di romantico tenebroso.
            Vannelli saluta il suo pubblico seducendolo con "Crazy Life" ,brano inossidabile al tempo
            partorito nel '73 e che ancora oggi mantiene la stessa carica espressiva ;così come la voce
            e l'uso magistrale del falsetto che è diventato un suo tratto caratteristico ,in grado di far
            sognare ,trasportando la mente tra suggestioni notturne,metropolitane.
            E prima di condurci attraverso i sentieri sonori che vanno a comporre uno dei più rigogliosi
            giardini del pop ,saluta in un italiano un pò stentato mostrando con orgoglio le sue origini
            Italiane :< Sono nato a Toronto ,ma i miei avi erano di Campobasso !> .
            "Wild Horses" ,"Living inside myself", "Black Cars","Brother to Brother" sono i brani del
            repertorio a cui dà fondo ,accompagnato da una band di musicisti davvero eccezzionali
            perfettamente sintonizzati tra loro.Su tutti il tellurico batterista Paul Brochu,che ha conferito
            agli arrangiamenti continui rilanci e accellerazioni mozzafiato:<Oltre a farli suonare ,i musicisti
            della mia band li faccio lavorare nel mio giardino,e cucinano per me >.
            Così ha sorprendentemente dichiarato in sede di conferenza stampa Gino Vannelli ,confermando
            così ancora una volta la fama di star bizzarra e prevaricatrice.La maratona musicale del cuore
            arriva alla conclusione con " I just Wanna Stop ",brano che gli permise di varcare i confini
            degli anni '70 , tra l'acclamazione  entusiasta dei fan .
            Ha funzionato l'organizzazione tirata su dalla Ibis Management .Per tutti parla Massimiliano Faraone
             > I complimenti dell'artista e il buon colpo d'occhio ripagano di tutti i sacrifici compiuti sin qui e
                dell'indifferenza pressocchè totale delle istituzioni<

             Vittorio Pio