1 LUGLIO  2012  
 
 
 


L'insediamento del nuovo vescovo. Ieri l'abbraccio con la comunità dei fedeli della diocesi Oppido-Palmi. Speranza e fiducia nella missione pastorale

Mons. Milito: << Mi occuperò del bene comune>>.

Subito un segnale di attenzione al territorio: << Scuole di formazione politica alla carità nelle strutture ecclesiastiche>>.

Vincenzo Vaticano 


 


OPPIDO MAMERTINA – Si è insediato ieri pomeriggio il nuovo vescovo della diocesi Oppido-Palmi, mons. Francesco Milito, celebrando nella Cattedrale colma di fedeli, la prima messa da pastore della nostra diocesi al cospetto dei vescovi di alcune diocesi, dei parroci della Piana (in numero superiore a cento) , di quasi tutti i sindaci del comprensorio e di un grandissimo numero di cittadini oppidesi e dei paesi viciniori.
Come da programma, il presule è giunto in città dopo un itinerario che l’ha portato, nel primo pomeriggio, nell’area portuale Gioia Tauro e, successivamente, a Seminara dove ha recitato, in forma privata, il santo rosario unitamente al rettore della Basilica della Madonna dei Poveri.
In piazza San Rocco di Tresilico – tirata a lustro e imbandierata come le altre vie principali di Oppido - , mons. Milito è stato accolto dalla popolazione ed ha ricevuto il saluto del sindaco Bruno Barillaro. Qui, anche il nuovo vescovo ha avuto modo di rivolgere un messaggio e un caloroso saluto alla comunità religiosa che nel prossimo futuro avrà il campito di “amministrare”.
Entrambi, nei loro interventi, hanno espresso, in linea di massima, concenti convergenti sul ruolo che la Chiesa deve necessariamente svolgere sul territorio nell’attuale difficile contesto socio economico, al di la della sua principale e primaria funzione di natura spirituale e religiosa. << Mons. Milito – secondo quanto detto da Barillaro nel suo discorso di saluto e accoglienza – è una persona che non si limiterà a vivere passivamente gli eventi che incidono e condizionano, a volte anche in modo pesante, il nostro territorio; il suo alto spessore culturale legato all’interesse dimostrato per in nostro territorio e le sue ottime credenziali ci riempiono di fiducia e di entusiasmo per il futuro>>. Mons. Milito, mostrando sincero apprezzamento per la calorosa accoglienza ricevuta, ha esordito sostenendo la necessità della condivisione con tutte le istituzioni di un reciproco servizio all’insegna della cordialità e del civile confronto per poter dare le giuste risposte alle più pressanti esigenze della gente. << A tal fine – ha aggiunto – è nostra intenzione istituire, nelle strutture ecclesiastiche della diocesi, una scuola di formazione alla carità politica perché obiettivo della Chiesa è anche quello di occuparsi del bene comune>>.
Portatosi poi nella vicina chiesa del Calvario, il vescovo, unitamente al presbiterio diocesano, ha indossato i paramenti liturgici ed ha iniziato la lunga processione verso la Cattedrale, accompagnato da un corteo che, in pratica, ha occupato quasi totalmente la lunga e capiente arteria che da Tresilico si snoda, in linea retta, fino alla Cattedrale.
Una cerimonia in grande stile, insomma, quella organizzata per accogliere in modo solenne l’ingresso del nuovo Pastore, secondo il preciso ed articolato “protocollo” (predisposto, in primis, da don Pino De Masi, vicario e delegato ad omnia della diocesi) puntualmente applicato tra momenti di carattere prettamente istituzionale e liturgico e momenti di fraternità e grande coinvolgimento di tutti i presenti accomunati dall’atteso evento.
A presentare e “consegnare” ai fedeli il nuovo vescovo è stato mons. Marcianò, vescovo della diocesi di Rossano, subito prima della celebrazione eucaristica. Lo ha fatto, tracciando, anche, un breve profilo dal quale sono emerse le grandi doti spirituali e culturali che hanno consentito al neo vescovo di Oppido-Palmi di ricoprire nella diocesi di provenienza (Rossano) e in altre sedi, tra cui Città del Vaticano, incarichi prestigiosi e di notevole responsabilità. Milito, risulta inoltre, autore di numerose pubblicazioni, tra saggi ed articoli, riguardanti la storia ecclesiastica e culturale calabrese.
Va, infine, rilevato che in precedenza, nella lettera indirizzata ai fedeli della diocesi subito dopo la sua nomina, mons. Milito aveva esternato, tra tante altre cose, la seguente riflessione: << Manifestando la viva riconoscenza di aver posto, con tanta benevolenza, attenzione alla mia persona, ho promesso al Santo Padre la volontà di un servizio incondizionato alla comunità diocesana affidata alle mie cure e la disponibilità piena alla comunione con lui, con il Collegio apostolico e con i confratelli pastori della chiesa in Calabria. Ad essi va il rispettoso saluto e il grazie per l’accoglienza riservatami. In particolare rivolgo la mia gratitudine ai venerati predecessori degli ultimi trenta anni e, in modo tutto speciale, a mons. Luiciano Bux da cui raccolgo il testimone>>.

 

 
     

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