1 NOVEMBRE 2007  
 
 
 

 

Scido/ La morte del dodicenne ai "Riuniti" di Reggio
La tragedia di Flavio Scutellà mette sotto accusa la sanità calabrese

Sul caso sta indagando il Tribunale di Palmi. I suoi organi già trapiantati

 

Tonio Licordari


REGGIO CALABRIA – La famiglia Scutellà di Oppido e residente a Scido è al centro di un caso doloroso, sconvolgente: il figlio Flavio, dodici anni, è morto agli Ospedali Riuniti lunedì scorso. In sintesi i passaggi della tragedia. Il 25 ottobre Flavio si trova in un oratorio di Tresilico di Oppido Mamertina in attesa di frequentare il catechismo. Giocando in una giostra, si fa male, sbattendo probabilmente la testa contro un palo. All'ospedale di Polistena Flavio viene sottoposto ad una tac. Gli viene riscontrato un ematoma nel lobo temporale, per cui si rende necessario il suo trasferimento in una divisione di Neurochirugia. A Cosenza, Reggio e Catanzaro non si trova un posto-letto libero, L'elisoccorso con il buio chiude. Il trasferimento a Reggio in ambulanza diventa un calvario visti i lavori dell'A3. Alle 21.30 Flavio è agli Ospedali Riuniti e successivamente viene operato (dopo la mezzanotte). Si aggrava comunque e lunedì il suo generoso cuoricino cessa di palpitare, lasciando nella disperazione più cupa familiari e amici.
Caso di malasanità? O fatalità? O ancora le difficoltà di mobilità in un territorio in cui il sistema dei trasporti è a pezzi? Forse la tragedia di Flavio è la sintesi di queste tre situazioni.
Saranno le indagini della Procura di Palmi affidate al sostituto procuratore Francesco Tedesco a stabilire se ci sono state responsabilità o concorso di responsabilità. Ieri sul corpicino di Flavio è stata eseguita l'autopsia, oggi i funerali. E comunque ancora una volta va sotto processo la sanità calabrese e più che mai la sanità della Piana, dove esistono tanti ospedali nel raggio di pochi chilometri (Palmi, Gioia Tauro, Taurianova, Polistena, Cittanova, Oppido), ma tutti al centro di gravi problemi.
Altamente esemplare e dignitosa la reazione della famiglia che ha deciso di donare gli organi «per dare vita e speranza ad altri ragazzi».
Da morte a volte nasce vita o è vita che continua. Il dott. Pellegrino Mancini del Centro regionali trapianti assicura: «L'espianto degli organi di Flavio è stato seguito a Cosenza e già oggi (ieri per chi legge, ndr) anche tutti i trapianti sono perfettamente riusciti». Il fegato di Flavio ha fatto felici due ragazzine di Palermo, ad una delle quali è stato trapiantato pure un rene. L'altro è servito per dare speranza ad un ragazzino romano (l'intervento è stato eseguito all'ospedale "Bambin Gesù" della Capitale). Le cornee sono state conservate nella Banca dati di Cosenza. Anche il pancreas è stato conservato: servirà per produrre cellule pancreatiche destinate a ragazzini affetti di diabete.
Il padre di Flavio, Alfonso Scutellà, che insegna all'Istituto tecnico di Oppido, dice con le lacrime agli occhi e la morte nel cuore: «Non ho avuto un attimo di esitazione, con mia moglie (la signora Maria Tocci, pure lei insegnante, ndr), a donare gli organi di Flavio. Ora ho la certezza che altri bambini grazie a questo nostro gesto continueranno a vivere e i loro genitori, grazie al nostro dolore, potranno sorridere».
Dal grande gesto all'atroce dubbio: ma Favio poteva essere salvato? Alfonso Scutellà: «Mi pongo solamente una domanda: perché è accaduto tutto questo? Viviamo in Calabria, siamo uguali a tutti i cittadini italiani perché paghiamo le tasse, siamo gente perbene. Abbiamo quindi il diritto ad avere gli stessi servizi che hanno al Nord».
Dall'Azienda ospedaliera di Reggio, il direttore generale, ing. Leo Pangallo, fa sapere: «Dalla nostra inchiesta interna non emerge alcuna responsabilità né ritardi nelle procedure diagnostiche e terapeutiche seguite dal momento del ricovero del ragazzo. Le indagini della Magistratura sicuramente faranno luce su eventuali responsabilità».
Il presidente della Regione, on. Agazio Loiero: «Se qualcuno nella sanità ha sbagliato, se si sono responsabilità che verranno accertate, si prepari a fare la valigia. Che la sanità nella Piana non funzioni lo sanno tutti. Il guaio è che ci siano resistenze al suo cambiamento. Mi è difficile trovare parole per una morte così».
Forte anche la reazione dell'on. Angela Napoli (An) che attacca a tutto campo la sanità calabrese, non risparmiando Giunta e Consiglio e annuncia: «Assumo l'impegno, dovuto alla memoria del giovane Flavio, di trasferire il caso alla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario». Michele Trematerra (capogruppo Udc) parla di «emergenze continue che dimostrano l'assenza di qualsiasi razionale senso dell'organizzazione sanitaria in Calabria». Vera Lamonica e Pasquale La Rosa, rispettivamente segretario regionale e comprensoriale della Cgil parlano di tragedia annunciata mettendo sul banco degli imputati «coloro che nel corso di questi anni si sono resi responsabili di questo sfascio». Infine la solidarietà alla famiglia Scutella dalla Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale.


 
 
 
 
 

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