2 GIUGNO  2006  
 
 
  Varapodio/ Ma l'uscente contesta il rilievo mosso
Bonarrigo e Pellegrino << Fazzolari ineleggibile>>

 Vincenzo Vaticano


Orlando Fazzolari, Antonio Pellegrino, Carmela Bonarrigo

VARAPODIO - La rielezione a sindaco, per la terza volta consecutiva, di Orlando Fazzolari, ha generato, com’era prevedibile, il ricorso, da parte degli altri due candidati a sindaco Carmela Bonarrigo e Antonio Pellegrino. Uno sbocco inevitabile, è il caso di rilevare, della questione inerente il terzo mandato che non poco ha caratterizzato la campagna elettorale, con l’esposizione, ovviamente, di tesi contrapposte da parte del sindaco uscente e dei due sfidanti. Carmela Bonarrigo e Antonio Pellegrino, con separati atti, hanno infatti dichiarato, in sede di proclamazione degli eletti, la sussistenza di una causa di ineleggibilità a carico del dr. Orlando Fazzolari. << Il sindaco – sostengono i ricorrenti in un comunicato stampa – si è di fatto candidato in violazione dell’art.31, comma 2, T.U.E.L. 267/2000 che stabilisce: chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sindaco non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile alla medesima carica>>. L'osservazione, viene ancora precisato, rappresentata in sede di proclamazione, in conformità alla legge elettorale, è stata trasmessa unitamente al verbale di proclamazione alla personale attenzione del super Prefetto Luigi De Sena. << La popolazione di Varapodio - viene ancora specificato - attende l’esito in ordine alla problematica del terzo mandato. Popolazione costituita dal 55,42% di cittadini che hanno votato contro Fazzolari (42,25%). L’altra percentuale si è suddivisa tra schede bianche (0,73%) e schede nulle (1,60)>>. Va, infine rilevato, che in relazione alla contestazione, il sindaco Fazzolari, nel corso del comizio di ringraziamento, tenuto subito dopo la proclamazione degli eletti, ha “accusato” i due ricorrenti di non conoscere la normativa elettorale poiché, a suo dire, il ricorso andava presentato in sede di convalida degli eletti e non in sede di proclamazione. Ha poi aggiunto che il nodo del terzo mandato sarà quanto prima sciolto con un apposito disegno di legge giacente a Palazzo Chigi e predisposto per abolire, appunto, il divieto del terzo mandato con la sua conversione in legge.

 

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