2 LUGLIO 2009  
 
 
 

Varapodio/Il vice sindaco contro la decisione dell'Asp. Sotto accusa anche Agazio Loiero

Guardia medica da chiudere, Varapodio si ribella

La guardia medica di Varapodio

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO - << In uno stato di diritto crediamo che uno dei pilastri della democrazia sia la concertazione tra le parti. Dobbiamo purtroppo constatare che questo non è successo. Lo dimostra anche il fatto che dopo essere riusciti ad ottenere in via del tutto eccezionale “grazie a qualche segnalazione” un incontro col generale Cetola, della durata di poco meno di dieci minuti, le parole a noi rivolte sono state: querele ed avvocati>>. Così è iniziata l’ennesima conferenza stampa (presente anche Rai 3), del vicesindaco Orlando Fazzolari, affiancato nell’occasione dall’assessore alla salute Giuseppe Corso, avverso l’operato dei commissari dell’Asp. 5 di RC che con recente delibera hanno disposto la chiusura di 6 guardie mediche (poi divenute 5) tra cui quella di Varapodio. Oltre che con i “plenipotenziari” dell’Azienda sanitaria, Fazzolari ha avuto parole durissime anche nei confronti del presidente della giunta regionale Loiero il quale, a suo dire, << mentre si impegnava, con i sindaci della Piana e della locride, a costituire una commissione straordinaria con il compito preciso di andare alla concertazione con le varie Asp per riorganizzare i servizi sanitari locali in maniera ottimale, contemporaneamente invitava lo stesso generale Cetola ad andare avanti e chiudere tutto quello che c’era da chiudere>>. Fazzolari, quale portavoce degli altri suoi omologhi “colpiti” dai tagli ai presidi sanitari esistenti nei loro territori, è andato giù duro e, contro << questo comportamento ambiguo che lascia intendere un’evidente incapacità nella gestione della sanità>>, preannuncia l’adozione di clamorose azoni di protesta, prima tra tutte quella dell’incatenamento, a breve, dei primi cittadini davanti alla Prefettura. Evidenziando poi tante altre contraddizioni dell’attuale politica sanitaria – in primis la netta disparità di trattamento riservata ai cittadini della Piana rispetto a quelli della locride – Fazzolari, nella sua “requisitoria” aggiunge come << I sindaci nell’ordinamento giuridico nazionale sono considerati autorità sanitarie locali; evidentemente nella nostra regione non esiste lo stato di diritto, bensì una dittatura militare, per cui si e’ reso necessario nominare un generale a capo di una terna commissariale di una Azienda sanitaria. La domanda che ci poniamo tutti e se la sanità deve essere gestita da medici o da generali? Non solo, i sindaci hanno diritto di protestare o devono subire passivamente ogni forma di repressione? E’ chiaro che di fronte a questa realtà non rimane altro che il commissariamento della sanità calabrese con conseguente azzeramento di tutti i vertici, anche perchè fino ad oggi si e’ parlato tanto di tutto quello che serve alla gente facendo però poco>>. Quanto aveva dichiarato in tante precedenti occasioni l’on. Guglielmo Rositani, sindaco di Varapodio, è stato infine ribadito da Fazzolari al termine delle sue dichiarazioni: << I cittadini della piana di Gioia Tauro hanno solo bisogno di ospedali, di guardie mediche e operatori sanitari che garantiscano loro il diritto alla salute>>. Un diritto, è opportuno aggiungere da parte nostra, che alcuni precedenti comportamenti omissivi (l’ospedale montano di Oppido, ad esempio, è stato considerato tale solo sulla carta pur essendo previsto dal Piano sanitario regionale) e gli ultimi indiscriminati provvedimenti, hanno reso estremamente affievolito se, non addirittura, virtuale .
 

 
 

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