5 AGOSTO 2009  
 
 
 

Varapodio/La denuncia dei sindaci

Dopo i gravi danni del maltempo il bluff dei finanziamenti

Una delle strade dissestate del comprensorio

 

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO - Convocata dal vice sindaco Orlando Fazzolari, si è tenuta, presso la sala consiliare, l'annunciata conferenza dei sindaci del comprensorio riunitisi per trattare, ancora una volta, le devastanti conseguenze determinate dagli eventi calamitosi dello scorso inverno. Ma, soprattutto, per denunciare le inspiegabili e gravi inadempienze del Governo e della Regione che, «se continueranno a persistere, provocheranno, inevitabilmente, irreparabili danni finanziari alle amministrazioni locali e gravi ripercussioni economiche alle numerose imprese che – chiamate a ricostruire il territorio disastrato – si ritrovano adesso a rischio "bancarotta", causa la mancata corresponsione delle spettanze dovute per i lavori (in alcuni casi molto onerosi) eseguiti durante e dopo l'emergenza maltempo». Oltre a Fazzolari, alla riunione hanno partecipato i sindaci di Oppido (Bruno Barillaro), di Molochio (Beniamino Alessio), di Cosoleto (Antonino Gioffrè), il vicesindaco di S.Cristina (Alfonso Germanò) e l'assessore ai lavori pubblici di Cittanova (Salvatore De Cristo).  Sotto accusa Loiero e il sottosegretario alla Protezione civile Bertolaso i quali, dopo aver garantito «l'impegno totale della Regione (940 milioni di euro reperiti attraverso storni di fondi comunitari) e del Governo (60 milioni), si sono poi completamente disinteressati del problema». Tra l'altro, è stato rilevato nel corso dei lavori, gli interventi di ricostruzione erano stati quasi "imposti" ai sindaci (nominati, "sul campo", enti attuatori) soprattutto dal sottosegretario Bertolaso, pena la possibile denuncia per omissione in atti d'ufficio, secondo l'ordinanza ministeriale emanata d'urgenza per fronteggiare l'emergenza. La maggiore accusa più volte pronunciata durante i lavori, tuttavia, è stata quella rivolta al Governatore Loiero per non aver predisposto e comunicato un qualsiasi prospetto di ripartizione, tra i Comuni, della somma (60 milioni di euro) stanziata a suo tempo dal Governo. «Ciò avrebbe consentito alle amministrazioni locali – ha dichiarato Fazzolari – di accertare in bilancio, anche se solo in conto competenza, delle somme che, attraverso eventuali anticipazioni di cassa disponibili, potevano essere utilizzate per far fronte agli impegni assunti con le imprese. Avremmo evitato così – ha, quindi, aggiunto – l'esposizione al grave rischio dei decreti ingiuntivi che, a questo punto, le ditte che hanno eseguito i lavori loro commissionati, sono quasi obbligati a richiedere. Noi chiediamo che il Prefetto si faccia carico della nostra angoscia, intervenendo, con i suoi omologhi delle altre provincie, presso il Governo centrale e presso la Regione».

 

 
 

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