06 MARZO 2001  
 
Molochio / Dal Tar di parte della minoranza
Statuto, rigettato il ricorso

 Vincenzo Vaticano


 VARAPODIO –  Il Tribunale amministrativo regionale, sezione di Reggio Calabria, ha rigettato, con una recente ordinanza, il ricorso dei cinque esponenti di minoranza in seno al consiglio comunale di Molochio (lista «Arcobaleno»), avanzato per chiedere l'annullamento, con preliminare sospensiva, della delibera consiliare adottata nello scorso ottobre 2000 dal gruppo di maggioranza, per modificare e integrare lo statuto comunale. Una delibera, è il caso di ricordare, che, a suo tempo, aveva indotto i due rappresentanti della minoranza nella commissione statuto (Cardone e Alessio) a dimettersi dalla carica poiché, a loro dire, il sindaco Giuseppe Mezzatesta, «tra i punti all'ordine del giorno, aveva inteso includere modifiche di alcuni articoli dello statuto comunale, in modo sorprendente e arbitrario, scavalcando illegittimamente le funzioni e le competenze della stessa commissione, costituita proprio per adeguare e modificare le norme statutarie di ordinamento degli enti locali». E avevano aggiunto che era loro intenzione «contrastare nelle opportune sedi ogni eventuale forma di abuso». Le dimissioni, infatti, erano state seguite dalla richiesta al Tar di immediata sospensiva della delibera per sussistenza di danno grave e irreparabile poiché – è quanto si riporta in forma estremamente sintetica dal ricorso – con l'atto adottato sono state violate le normative di principio, sostanziali e di procedura, omettendo preliminarmente la consultazione della Commissione statuto e sottraendo alla stessa l'esame anticipato delle modifiche da apportare allo statuto. Il Tar, evidentemente, non è stato dello stesso avviso e, come già accennato, ha rigettato il ricorso. L'organo di giustizia amministrativa, secondo quanto riferito ufficialmente dall'assessore Rosario Franco, ha sovvertito la tesi formulata dai consiglieri di minoranza ritenendo che il parere riservato alla Commissione statuto comunale non ha natura obbligatoria. Lo stesso Franco, nel commentare la decisione del Tar, ha espresso la piena soddisfazione del gruppo di maggioranza per l'esito del ricorso, anche perché, ha voluto precisare, c'era la piena convinzione dell'assoluta legittimità dell'atto a suo tempo deliberato.

 

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