7 GIUGNO 2009  
 
 
 

Varapodio/Dopo la chiusura delle guardie mediche

Belcastro sulla sanità: territorio penalizzato da politiche errate

L'on. Belcastro e il vice sindaco Fazzolari

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO - La chiusura di alcune guardie mediche del comprensorio, ha indotto il vice sindaco Orlando Fazzolari a tenere una conferenza stampa per contestare la legittimità del provvedimento adottato dall’Asp di R.C.
Fazzolari, unitamente al sindaco di Cosoleto Antonio Gioffrè e al parlamentare di Rizziconi Elio Belcastro ha incontrato i giornalisti della Rai e della carta stampata, nell’aula consiliare gremita da interessati (e molto arrabbiati) cittadini . << Dopo tutti gli impegni assunti dall’Amministrazione comunale per la ristrutturazione dei locali che ospitano la guardia medica e dopo l’acquisto di un’autoambulanza per far fronte alle carenze sanitarie del territorio – ha esordito il vice sindaco di Varapodio – non possiamo rimanere inermi di fronte al grave provvedimento di chiusura della struttura. Tra altro – ha poi aggiunto – è di inaudita gravità il fatto che non sia stata convocata la conferenza dei sindaci prima di adottare una delibera destinata a produrre effetti estremamente negativi sui territori da loro amministrati>>. L’on. Belcastro , dopo aver preannunciato di investire del problema il governo con alcune interrogazioni parlamentari, tra tante altre cose ha dichiarato << Solo la mancanza di rispetto verso i diritti dei cittadini, frutto di politiche sbagliate, porta questi risultati degenerativi>>. L’Amministrazione comunale, comunque, ha tenuto a precisare Fazzolari, ha già inoltrato ricorso al Tar avverso la delibera commissariale e sta predisponendo gli atti per un esposto alla Procura della Repubblica. Anche il sindaco di Cosoleto, Gioffrè, ha stigmatizzato con fermezza “l’infelice” decisione dei responsabili dell’Asp 5.I numerosi cittadini presenti hanno voluto far sentire la loro voce, dichiarandosi disponibili ad assumere forme di protesta per evitare la chiusura delle guardie mediche.
Intanto, l’assessore alla salute del Comune di Varapodio, Giuseppe Corso, con una lunga lettera dai toni taglienti – inviata a vari organi politici regionali e nazionali – ha voluto ribadire, a tal proposito, il diritto inalienabile alla salute vantato dai cittadini, così come sancisce la Costituzione.
<< Che la sanità in Calabria attraversi un periodo di crisi lo sanno tutti – scrive Corso -; ed è altrettanto noto che il suo deficit di bilancio, sempre in aumento, è il frutto di una poca oculata gestione che negli anni si è solo preoccupata di fare clientelismo e non di razionalizzare le risorse in un settore così delicato e fondamentale per i cittadini. Il commissariamento poi dell’A.S.P. 5 non ha fatto altro che peggiorare ulteriormente le cose>>. Da qui in poi vengono elencate nella lettera una serie di fatti e circostanze “non ammissibili in una società civile e democratica”.
<< Nel territorio della Piana – aggiunge l’assessore - le decisioni adottate dalla terna commissariale, una dopo l’altra, stanno portando allo smantellamento totale di tutte quelle strutture sanitarie che un minimo di tutela della salute lo garantivano: dalla chiusura di reparti e di interi ospedali, alla chiusura di uffici sanitari e di guardie mediche, sotto la falsa bandiera del risparmio economico. Prima di chiudere bisogna creare e il solo ospedale di Polistena (apparentemente rafforzato solo da speculazioni politiche) non è in grado in alcun modo per evidenti problemi operativi e strutturali, di soddisfare le necessità di tutti i cittadini del nostro territorio. E solo chi ha la fortuna e la possibilità, è costretto ad affrontare viaggi verso ospedali del nord, dove ironia della sorte, spesso tra i più bravi si incontrano medici calabresi, per alimentare la speranza alla vita>>. Precisando poi che non c’era bisogno di generali perché non siamo in guerra, ma di medici e dirigenti sanitari capaci, Corso rimarca con convinzione che << Abbiamo bisogno di un nuovo ospedale che garantisca agli operatori sanitari di svolgere la propria attività nel migliore dei modi e con tutte le attrezzature necessarie, un ospedale facilmente raggiungibile da ogni loco, un ospedale che garantisca il diritto alla salute di tutti i cittadini.>>. Non esiste deficit di bilancio che valga la vita di un qualunque uomo: questa la riflessione con cui lo scrivente chiude la lettera.

 
 

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