7 OTTOBRE  2011  
 
 
 


Oppido/Il giovane bulgaro ucciso a coltellate il 29 luglio 2010

Assistenza ai familiari di Zafir, il Comune ha fatto la sua parte

Stefania Bruno e Carlo Frisina


Vincenzo Vaticano 



OPPIDO MAMERTINA –  In riferimento alle dichiarazioni rilasciate sul nostro giornale dall’avv. Maria Zappia, difensore dei congiunti di Zafir Aleksandrov, il giovane ucciso il 29 luglio 2010 a Oppido, il consigliere comunale Carlo Frisina e la dott.ssa Stefania Bruno, responsabile dell’area socio culturale, hanno ritenuto opportuno esporre – attraverso un comunicato stampa congiunto – una serie di fatti e circostanze documentate per replicare, tra le altre cose, alle “accuse” di abbandono della famiglia della vittima da parte delle istituzioni.
<< Subito dopo i fatti , e per tutto l’anno 2010 – si legge nel documento -, l’Amministrazione comunale, a causa dell’insufficienza di fondi presenti nel proprio bilancio di previsione, si era prodigata per ottenere da parte di enti istituzionali regionali e nazionali , un finanziamento ( 10 mila euro) per far fronte alle spese funerarie ed al rimpatrio della salma del giovane in Bulgaria per la celebrazione del rito ortodosso. Veniva inoltre ufficialmente chiesto l’intervento del ministro della Difesa per un eventuale rimpatrio della salma con mezzi militari, cui seguiva, però, nel gennaio 2011, risposta negativa da parte de ministero. L’Amministrazione comunale si prodigava, inoltre, di organizzare, di concerto con le Associazioni di volontariato presenti sul territorio, una raccolta di fondi successivamente elargiti alla famiglia, preoccupandosi, anche, grazie all’intervento diretto del consigliere comunale Frisina, di far sì che la madre del ragazzo ucciso trovasse un’occupazione. Contemporaneamente, veniva individuata, presso il cimitero comunale, una cripta dove collocare la salma del ragazzo in attesa di poterne disporre l’espatrio, non appena ottenuti i fondi>>.
Solo alla fine del 2010, la Regione comunicava ufficialmente la possibilità di intervenire, cosicchè, secondo quanto riferito, l’Amministrazione comunale << Con delibera di Giunta ( 91 del 18.07.2011), dopo aver accertato che nel capitolo di competenza era stata stanziata la somma di 3.500 euro per contributi a famiglie indigenti, dava indirizzo affinché l’intera somma fosse destinata alla famiglia del ragazzo ucciso, e con successiva delibera, il capitolo stesso veniva rimpinguato di ulteriori 700 euro, atteso che le spese per il solo funerale ammontavano a 4.200 euro>>.
L’Amministrazione comunale e l’ufficio dei Servizi sociali, nel rimarcare infine l’impegno e l’interesse profusi per il caso in esame, non solo nella veste istituzionale ma anche e soprattutto per la drammaticità umana , fanno, presente che << Nonostante i numerosi problemi finanziari e di cassa in cui l’Ente versa, tutte le risorse disponibili per le problematiche sociali sono state convogliate per questo caso. I costi ingenti del rimpatrio, purtroppo, sono particolarmente onerosi ed il Comune non ha potuto, da solo, farvi fronte. Questo Ente si manifesta comunque ampiamente disponibile ad accogliere ogni eventuale ulteriore iniziativa necessaria a consentire il rimpatrio della salma del ragazzo in tempi brevi>>.

 
     

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