10 SETTEMBRE 2009  
 
 
 

Oppido/Cerimonia alla presenza del vescovo Bux

Casa accoglienza intitolata al magistrato Antonino Pignataro

 Vincenzo Vaticano


OPPIDO MAMERTINA - Nel settembre del 1998 veniva inaugurata la “Casa accoglienza per diversamente abili” la cui costruzione, ad opera della diocesi, fu resa possibile dalla munificenza e dalla magnanimità di uno dei figli più illustri, cui Oppido ha dato i natali: il dr. Antonino Pignataro, magistrato di Cassazione e presidente di Tribunale nonché Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. A dieci anni dalla sua scomparsa (avvenuta nel marzo 1999), su iniziativa del vescovo della stessa diocesi, gli organi dell’Ente morale Germanò (gestore del Centro neurolesi operante nella “Casa”) hanno deciso di intitolargli - con una manifestazione appositamente organizzata -l’importante struttura medica dalla quale numerose persone, di tutta la Piana, giornalmente traggono sollievo e cure. Le alte qualità morali, professionali e umane e la spiccata religiosità (testimoniata da un forte senso di appartenenza alla Chiesa) sono state illustrate ed evidenziate nel corso della cerimonia commemorativa cui hanno partecipato il dr. Antonino Coco, nipote del magistrato, il sindaco Bruno Barillaro, l’avv. Rocco Licastro, il vescovo della diocesi mons. Luciano Bux e mons. Bruno Cocolo, presidente dell’Ente morale “Famiglia Germanò”. Oltre ad un alto numero di autorità religiose, la cerimonia è stata caratterizzata dalla presenza di amministratori comunali ed ex sindaci di Oppido (Rugolo, Freno, Mammoliti, Fulco), da magistrati, da autorità militari e da numerosi cittadini. Il profilo biografico di Pignataro è stato tracciato dall’avv. Licastro mentre mons. Cocolo ha illustrato nei dettagli il tipo di donazione, effettuata in vita, (terreni e danaro) che ha consentito la realizzazione della Casa di accoglienza. Dal nipote Antonino Coco – erede testamentario - è stata manifestata, nel corso dei lavori, l’intenzione di dare vita all’associazione socio culturale e di volontariato intitolata allo zio. Il Vescovo, pur non avendo conosciuto personalmente Pignataro, si è detto molto colpito dal profilo di estrema umiltà che, unanimemente, è emerso dai resoconti di chi lo ha conosciuto. << Sia la Casa di accoglienza che le altre strutture sociali e sanitarie gestite dall’Ente “Famiglia Germanò” ( Residenza sanitaria assistenza per anziani di Tresilico e Casa famiglia per i malati terminali di Aids di Castellace) – ha dichiarato il sindaco Barillaro al termine dei lavori – potranno contare, come sempre, sull’appoggio e sul sostegno del Comune proprio per l’azione che esse espletano nell’offrire sollievo a tanta gente>>. Al termine dei lavori è stata scoperta – dalla sorella del magistrato, la centenaria Mariangiola Pignataro – la lapide di intitolazione della Casa accoglienza “a perenne ricordo e gratitudine”.
 

 
 

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