11 LUGLIO 2009  
 
 
 

Varapodio/Protesta del vice sindaco contro l'Asp 5 per la chiusura delle guardie mediche

Fazzolari chiede l'accesso agli atti della commissione straordinaria

La guardia medica di Varapodio

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO - Monta sempre più alta e non si placa la protesta e “l’ira” dei rappresentanti istituzionali di quei territori “colpiti” dai tagli (nella fattispecie, la chiusura delle guardie mediche) disposti dalla commissione straordinaria dell’Asp 5. Il vice sindaco di Varapodio, Orlando Fazzolari, in maniera particolare, non retrocece di un passo dalla “lotta”. Tra l'altro, ha preannunciato che  – avvalendosi della legge 241/90 – con formale istanza, ha chiesto al commissario straordinario dell’Asp 5, l’accesso all’attività amministrativa e l’estrazione di copia degli atti e dei procedimenti amministrativi relativi alle spese sostenute dalla suddetta azienda sanitaria negli ultimi 3 anni e, per essa, dalla Regione Calabria. La richiesta, riguarda esattamente le seguenti causali di spesa: locazioni di immobili da adibire ad uffici, ambulatori medici o poliambulatori con relativi contratti di locazione; noleggio o acquisto di veicoli per servizio e rappresentanza di dirigenti e funzionari dell’azienda. Un ulteriore richiesta è relativa alla delibera della giunta regionale contenente “gli obiettivi assegnati al Commissario dell’Asp 5”. Oltre ad elencare in premessa le motivazioni dell’iniziativa intrapresa a tutela dei cittadini del Comune, Fazzolari, nel lungo documento, evidenzia l’approssimativo e inopportuno metodo di valutazione assunto dai commissari nel delicato settore del servizio sanitario che ha già determinato effetti negativi – in termini di efficienza e tempestività – con l’accorpamento, ad esempio, delle postazioni di Oppido e Varapodio le cui popolazioni, nei periodi normali superano le sette mila unità. << L’accesso richiesto – viene ancora precisato – è necessario per valutare se l’azione amministrativa dei commissari sia stata condotta nel rispetto dei criteri e degli obiettivi assegnati e se gli stessi obiettivi siano stati orientati a garantire il diritto inviolabile alla salute dei cittadini; si ha, infatti, motivo di ritenere, nel contesto dei fatti svoltisi, che il principio della discrezionalità abbia prevalso rispetto al principio dell’opportunità amministrativa, visto che non risulta siano state attivate altre forme di razionalizzazione della spesa, come nel caso di locazione di immobili (vedi Palmi)>>. Secondo il vice sindaco, sarebbe stato opportuno limitare questo tipo di spese, chiedendo la disponibilità a titolo gratuito di locali ai comuni, piuttosto che sopprimere ospedali e postazioni di guardia medica. In altre parole, sempre secondo Fazzolari << sarebbe stato più opportuno un disagio logistico alla burocrazia derivante dallo spostamento in altro comune di un ufficio pubblico, piuttosto che arrecare danni agli ammalati, costretti a viaggiare per raggiungere una postazione di soccorso medico>>.

 
 

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