12 DICEMBRE 2004  
 
  Varapodio-Oppido/ I sindaci danno l'allarme per la gravità della situazione. E accusano: mancanza di soccorsi
Rugolo e Fazzolari chiedono lo stato di calamità naturale

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO – All’indomani del violento nubifragio – quasi un cataclisma – che ha imperversato per diverse ore in quasi tutta la Piana causando ingenti danni soprattutto nell’entroterra preaspromontano, i sindaci di Oppido e Varapodio, due dei centri maggiormente colpiti dallo straordinario evento atmosferico, nel fare il conto (ancora provvisorio) dei danni subiti dai territori da loro amministrati, lanciano pressanti richieste di aiuto – quasi un sos – perché vengano adottati, da parte degli organi competenti, provvedimenti ed interventi idonei a <<risollevare le condizioni di un territorio che già patisce ataviche difficoltà>>. Sia il primo cittadino di Oppido, Giuseppe Rugolo, che quello di Varapodio, Orlando Fazzolari, evidenziano come i due centri siano quasi isolati a causa di frane e smottamenti che hanno interessato le strade di accesso, peggiorandone le già precarie condizioni causate dal precedente nubifragio dello scorso mese. Rugolo, fa inoltre presente che gli abitanti delle frazioni Messignadi e Castellace non hanno modo di raggiungere il centro se non seguendo un percorso alternativo, molto lungo e comunque accidentato. << L’economia, quasi esclusivamente agricola – viene sottolineato – è in ginocchio, le strade interpoderali già danneggiate precedentemente, sono ormai impraticabili, danni hanno subito le aziende agricole>> A proposito delle strade interpoderali, quasi tutte gravemente danneggiate e necessarie di urgenti interventi per non compromettere la campagna olivicola ed agrumaria in pieno corso, Fazzolari, estremamente allarmato e preoccupato, ha dichiarato che il Comune, vista l’entità dei danni, difficilmente da solo sarà in grado di fronteggiare l’emergenza. Tra l’altro, il primo cittadino di Varapodio con un vero e proprio “j’accuse”, ritiene opportuno e doveroso portare a conoscenza come << I numerosi interventi in soccorso delle tantissime persone rimaste intrappolate nelle autovetture sommerse dal fango sono stati effettuati personalmente dal sottoscritto, da diversi dipendenti comunali, dai carabinieri di Varapodio e da alcuni volontari che, unitamente a camionisti in transito nelle campagne, hanno messo a disposizione i loro mezzi meccanici: solo per l’abnegazione e la tempestività con cui sono stati portati a termine questi interventi non ci sono state conseguenze letali per le persone. Né i Vigili del fuoco, né la Protezione civile – conclude - seppure allertati e più volte chiamati dal Comune e dalla Prefettura, sono minimamente intervenuti sia durante che dopo le operazioni di soccorso>>. Come il collega di Oppido, anche Fazzolari chiede aiuti immediati e la dichiarazione dello stato di calamità. Va rilevato, infine, che con un’ordinanza del sindaco è stata disposta ad Oppido la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado frequentate da centinaia di alunni provenienti (nel caso delle superiori) da tutta la Piana.

 

 

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