13 NOVEMBRE 2012  
 
 
 


In un libro la missione di don Lillo Altomonte


Vincenzo Vaticano 



VARAPODIO – Alla presenza dell’autore, Giovanni Nucera, segretario questore in seno al Consiglio regionale è stato presentato, nella chiesa di S.Stefano – con il patrocinio delle locali comunità parrocchiali – , il libro “Don Lillo Altomonte. Profeta degli ultimi, Padre dei poveri”. Saggio, con il quale l’uomo politico ha voluto ripercorrere il lungo cammino pastorale del parroco del popoloso rione reggino “Modena” che per lui è stato << un volto amico, un riferimento morale e culturale>>. Moderatore dell’incontro è stato Damiano Tripodi, direttore del mensile “La Piana”, mentre il saluto ai presenti è stato dato dal sindaco Orlando Fazzolari, dal parroco don Mimmo Caruso e dalla giornalista Filomena Scarpati. Intermezzi musicali sono stati eseguiti dal maestro seminarista Domenico Lando.
Oltre che dall’autore, le storie di vita, di amore e di carità del parroco dei poveri sono state tracciate dal relatore Filippo Foti, dirigente scolastico in quiescenza e attento studioso di letteratura. << Il libro di Nucera – ha detto tra tante altre cose – illustra, con una narrazione avvincente e coinvolgente, la straordinaria, e per certi versi rivoluzionaria, opera svolta da don Lillo Altomonte a favore delle classi indigenti e diseredate , conciliandola, senza alcuna trascuratezza, con la sua attività religiosa e pastorale. La puntuale ed elegante descrizione “fotografica” del contesto storico, delle situazioni peculiari, e di tutto quanto in esso ruota, danno al libro una dimensione di notevole spessore culturale poiché utile alle nuove generazioni nella costruzione del loro futuro in base alle situazioni storiche del passato>>.
Nel suo lungo ed articolato intervento, Giovanni Nucera, ha voluto evidenziare come la missione di don Altomonte abbia saputo coinvolgere, nel tempo, sempre più persone in attività di volontariato per migliorare le condizioni di vita di quanti si trovano ai margini della società. << Un’operosità – è stata la riflessione finale – che, nella fattispecie, è servita a dimostrare, in modo tangibile, l’impegno della Chiesa nel campo sociale>>

 
     

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