14 GIUGNO  2006  
 
 
 
Sui sindaci Rocco Biasi e Orlando Fazzolari grava l'incognita della rieleggibilità in base alla legge 267 del 2000
Taurianova e Varapodio, dubbi sul terzo mandato

Che cosa può succedere
Si attiva la procedura di "azione popolare"

Cristofaro Zuccalà

La legge 267 del 2000 è chiara: non è consentito un terzo mandato dei sindaci. Eppure a Taurianova (sistema proporzionale) e Varapodio (maggioritario) Rocco Biasi e Orlando Fazzolari, alle recenti amministrative non solo si sono ricandidati, ma sono risultati eletti entrambi. Fazzolari al primo turno; Biasi al termine delle operazioni di ballottaggio, quando ha effettuato una clamorosa rimonta sull'avversario, Domenico Amuso. Adesso sui due primi cittadini – l'uno di Forza Italia premiato in precedenza anche al consiglio provinciale, l'altro di estrazione An e alla guida di una Civica – incombe l'incognita sul futuro, a meno di clamorose decisioni della politica centrale, che dovrebbe intervenire e modificare i contenuti specifici del testo unico sugli enti locali. Leggerete in questa pagina le reazioni, gli umori, le ipotesi che si vanno formulando nei due centri della Piana peraltro inclusi nello stesso collegio. Ma, intanto, questa condizione comporta appunto l'ineleggibilità, sancita poco meno di un mese fa anche dalla Corte di Cassazione a proposito della posizione del sindaco di un comune della provincia di Campobasso. Che succederà? La questione è da vagliare in consiglio comunale alla prima seduta, nell'atto delle operazioni di convalida. Ma in presenza di una maggioranza netta,in aula è difficile che venga pronunciata l'ineleggibilità. E allora si attiva la cosiddetta procedura di "azione popolare", che può essere promossa dal prefetto attraverso l'Avvocatura dello Stato, o da qualunque cittadino elettore presso il tribunale civile. Nell'intervallo dei tempi fisiologici prima della sentenza – che è immediatamente eseguibile –, vale a dire presumibilmente sei-otto mesi, i sindaci possono gestire l'amministrazione municipale. Quindi il prefetto provvede a nominare i commissari fino a quando gli elettori non saranno chiamati nuovamente alle urne.

Varapodio/ Si riunisce domani nell'auditorium del Polivalente
Attesa per il primo Consiglio

 Vincenzo Vaticano

VARAPODIO – Si riunirà domani sera per la prima volta (eccezionalmente nell'auditorium del Centro culturale polivalente anziché in Municipio), il nuovo Consiglio comunale, scaturito a seguito della recente tornata elettorale che ha sancito la conferma a sindaco, per la terza volta consecutiva, di Orlando Fazzolari. Una seduta nel corso della quale saranno trattati diversi punti all'ordine del giorno, incluso quello relativo alla convalida degli eletti e alle eventuali surroghe. Gli altri argomenti in discussione saranno: giuramento del sindaco; comunicazione nomina componenti della giunta municipale; nomina commissione elettorale; linee programmatiche relative ai progetti da realizzare nel corso del mandato. In atto, però, risulta tutt'altro che risolta l'incognita relativa alla legittimità dell'esercizio del terzo mandato da parte del sindaco uscente: è facile prevedere che proprio sul primo punto il dibattito tra maggioranza e opposizione sarà quanto mai acceso. Anche perché, già in sede di proclamazione degli eletti, all'indomani delle elezioni gli altri due candidati a sindaco, Carmela Bonarrigo e Antonio Pellegrino, hanno prodotto formale ricorso sostenendo la mancanza del requisito di eleggibilità da parte del sindaco ai sensi del Tu.el. 267/2000. Una contestazione che Orlando Fazzolari, con varie argomentazioni, ha più volte respinto in modo deciso. «Molti sono i punti lacunosi e oscuri della norma (art.51 T.U. 267/2000 ndc) – sostiene il primo cittadino –. Noi ci batteremo seguendo invece tutte le disposizioni del testo unico: partiremo dall'art. 41 per gli adempimenti della prima seduta del Consiglio e proseguiremo con l'art. 60 per vagliare e analizzare le cause di ineleggibilità. Tra queste cause – aggiunge Fazzolari – non viene menzionato l'art. 51 per cui il Consiglio è tenuto a convalidare gli eletti nel rispetto della legge». Volendo sintetizzare il concetto espresso da Fazzolari, va rilevato che, secondo il medesimo, solo l'eventuale azione popolare esercitata dal prefetto o dai cittadini che ne hanno interesse può attivare il procedimento di decadenza del sindaco nel rispetto, ovviamente, dei tempi e dei gradi di giudizio previsti dalla legge.  Del "caso Fazzolari", si è occupato l'on. Franco Laratta il quale con un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro degli Interni Giuliano Amato ha chiesto, alcuni giorni fa, quali iniziative s'intendano adottare per evitare la convalida dell'elezione di Fazzolari dato che il Testo unico degli enti locali, stabilisce che «chi ha ricoperto per due mandati successivi la carica di sindaco e di presidente della Provincia non è eleggibile allo scadere del secondo mandato».

Taurianova/ Dopo la festa, la polemica: confermato che Olga Macrì ha inoltrato al prefetto un'istanza «per ristabilire la legalità»

Domenico Zito

TAURIANOVA – Rocco Biasi ha vinto ancora una volta. Ma questa vittoria, da lui stesso definita come «la più bella in assoluto», potrebbe rivelarsi di breve durata. Su di essa incombe, infatti, la questione dell'ineleggibilità per violazione del divieto di terzo mandato consecutivo. Dopo la festa di lunedì sera, con canti, balli, brindisi e sventolio di bandiere da parte di una moltitudine di iscritti e simpatizzanti, ieri è stato il giorno delle polemiche, delle prese di posizione. Olga Macrì, a capo di uno schieramento di centrodestra, uscita dalla competizione al primo turno, come già anticipato ha annunciato di aver inoltrato al prefetto un'istanza affinché quest'ultimo inviti i consiglieri comunali a non convalidare l'elezione nel corso della prima riunione del civico consesso prevista nei prossimi giorni. La Macrì, in questo suo intervento, dopo aver paventato un danno erariale a carico di chi dovesse nonostante tutto avallare l'elezione di Biasi, ha asserito di aver promosso questa iniziativa per «ristabilire la legalità». In attesa degli eventi c'è però un voto inequivocabile da commentare. Rocco Biasi ha, almeno per il momento, avuto la meglio sulle polemiche, già innestate da tempo, relative alla questione del terzo mandato consecutivo ed anche sull'alleanza più o meno celata (a dir la verità non vi erano state prese di posizione ufficiali ma solo voci particolarmente insistenti in tal senso) tra la coalizione di centrosinistra e parte delle altre compagini uscite al primo turno, che, pur essendo di area CdL, avevano preferito il leader dell'Unione al sindaco uscente. Taurianova, andando contro il predetto limite imposto dalla legge e anche contro ogni pronostico, ha scelto di rinnovare la fiducia a Rocco Biasi, pur conscia che adesso ci sarà da affrontare la già citata questione che solo un celere intervento legislativo, come sollecitato da più parti ed in primo luogo dall'Anci, potrebbe evitare. Se così non fosse si aprirebbe la strada ad un contenzioso giudiziario, così come illustriamo in altro articolo di questa stessa pagina. Quella che lo stesso Biasi ha anche avuto modo di definire «la vittoria della gente che ha scelto chi non è sceso a compromessi politici o personali», è maturata al termine di un serrato faccia a faccia con un avversario di tutto rispetto, che ha venduto cara la propria pelle e che alla fine ha raggranellato oltre 4.050 preferenze. Il dott. Domenico Amuso esce sconfitto, ma a lui va certamente l'onore delle armi perché si è battuto fino all'ultimo con coraggio e caparbietà, con il suo stile sobrio ed efficace. Gli accordi (o presunti tali) con una parte delle altre forze politiche uscite al primo turno non si sono però rivelati proficui come sperato ed anzi hanno avuto parecchi "effetti collaterali" dal momento che all'interno della stessa coalizione di centrosinistra hanno generato non pochi malumori.  In parecchie delle venti sezioni elettorali si è registrato un faccia a faccia molto intenso che in alcuni casi ha visto prevalere lo stesso Amuso anche di 40 voti. Biasi ha avuto una bella spinta dalla sezione di contrada Pegara (la n. 12) dove ha inflitto oltre 100 voti di scarto all'avversario. Le frazioni non hanno dato quel supporto che il leader dell'Unione forse si attendeva alla luce delle nuove alleanze di cui sopra. Anzi ad Amato (sezione 11) Biasi ha avuto la meglio, mentre a San Martino si è registrata una sostanziale parità. Grande linfa al primo cittadino uscente è pervenuta dalla sezioni ubicate nella scuola media Contestabile (nn. 13, 14, 15 e 16), quelle dove ha votato la parte alta della città: è lì che Biasi ha inferto duri colpi, uno dietro l'altro, al suo antagonista, andando a suggellare il proprio successo. Nei seggi posti alle elementari del primo e del secondo circolo non si sono nel complesso avute differenze marcate tra i due candidati Alla fine si sono registrati poco meno di 400 voti di distacco. Biasi ha infatti raggiunto quota 4.450, con una percentuale attestatasi al 52,3, mentre il suo rivale è rimasto 397 voti sotto, raggiungendo le 4.053 preferenze, pari al 47,7 %. La vittoria del sindaco uscente ha fatto scattare il premio di maggioranza in seno al civico consesso a favore delle liste a lui collegate. Così facendo questa coalizione può contare su dodici seggi. È Forza Italia il partito di maggioranza relativa con sei consiglieri: Enrico Domenico Licopoli, Giuseppe Macrì, Alfonso Martino, Salvatore Fazzalari, Vincenzo Papalia e Vincenzo Petullà. Ci sono poi tre componenti della formazione civica Alleanza Taurianovese: Fausto Siclari, Francesco Conti e Angela Princi. Un seggio ciascuno hanno conseguito la Democrazia Cristiana per l'Autonomia (Raffaele Sofia), il Pri (Giuliana Scarfò) e il Movimento per l'Autonomia (Vincenzina Mandaglio).I rimanenti otto seggi della minoranza sono andati cinque alla coalizione che fa capo a Domenco Amuso e tre a quella di Olga Macrì, che era stata eliminata al primo turno. Oltre, per l'appunto, ai due capi coalizione Amuso e Macrì, siederanno tra i banchi dell'opposizione Giuseppe Cardona (Ds), Domenico Salvatore Zucco (Margherita), Salvatore Spinelli (Riformisti per l'Ulivo), Ettore Padovano (Taurianova Socialista), Antonio Romeo e Salvatore Asciutto (Udc).

 

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