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				Borse di studio
				
				Varapodio rende onore a Faccioli, il "maestro" degli anni 50
				
				14/06/2014 
				
				Vincenzo Vaticano
				
				
				E’ stata un’antica famiglia che, nel contesto 
				storico paesano, ha rivestito nei secoli scorsi un ruolo di 
				primaria importanza anche se, in atto, nessun discendente vi 
				risiede più. Un casato, quello dei Faccioli, che ha “prodotto” 
				insigni personaggi che hanno dato grande lustro al paese natio. 
				Il più rappresentativo, è il caso di sottolineare, rimane, senza 
				dubbio alcuno, Carmelo – scrittore, patriota, sindaco e deputato 
				nel 1848 al Parlamento napoletano – ma di notevole spessore è da 
				considerare anche la figura di Alfonso, insegnate che, negli 
				anni 50, profuse le sue migliori doti di educatore nella scuola 
				elementare di Varapodio. 
				E proprio per ricordare quest’ultimo personaggio, 
				l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Orlando Fazzolari 
				ha deciso di “bandire” e portare a termine – in collaborazione 
				con la dirigenza del locale Istituto comprensivo e i familiari 
				di Alfonso Faccioli – un concorso riservato agli alunni della 
				scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado dal 
				titolo “ Il mio paese, il mio borgo, la mia contrada” 
				In palio, 15 borse di studio (totale 3000 euro) elargite dalla 
				famiglia Faccioli ai primi 3 classificati di ciascuna delle 
				cinque sezioni del concorso (poesia, prosa, arti grafiche, foto, 
				video). 
				I nomi dei prescelti dalla giuria, composta dal dirigente 
				scolastico Ferdinando Rotolo e dalla sua vice Daniela Epifanio, 
				sono stati comunicati nel corso della cerimonia di premiazione 
				tenutasi presso il Centro culturale polivalente alla presenza di 
				autorità, docenti, alunni, genitori e, ovviamente, congiunti di 
				Alfonso Faccioli. 
				Il figlio Federico, insieme al sindaco, ha tracciato il profilo 
				biografico di Alfonso Faccioli evidenziando, tra tante altre 
				cose, il forte legame con il paese natio, mai venuto meno, 
				neanche dopo il trasferimento della famiglia in altra sede.  
				I ragazzi, attraverso un lavoro certosino, hanno rappresentato 
				il paese sotto ogni aspetto rievocando personaggi, situazioni e 
				“spaccati” di vita del passato senza dimenticare di mettere in 
				luce le specificità che attualmente lo contraddistinguono.   | 
                
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