15 GENNAIO 2000  
 
  Oppido / Madaffari e Longo accusati di rapina e detenzione di armi
Assolti per non aver commesso il fatto



 PALMI (p.m.) – Assoluzione «per non aver commesso il fatto». Questa la decisione della Corte d'Appello di Reggio Calabria (presidente, Mazzù), in riforma della sentenza di condanna emessa, in primo grado, nei confronti di Domenico Madaffari, 31 anni, e Giulio Longo, 29 anni, entrambi di Messignadi di Oppido Mamertina. I due, che erano difesi dagli avv. Gerardina Pistone (Madaffari) e Nicola Rao (Longo) erano stati sottoposti a processo per le accuse di rapina e detenzione e porto illegale di due pistole. I fatti risalgono al 17 marzo del 1998, giorno in cui un pensionato si presentò ai carabinieri di Varapodio denunciando che, qualche giorno prima, nel mentre era intento ad effettuare alcuni lavori su un fondo agricolo di sua proprietà ubicato in località Calanello, era stato affrontato da due giovani i quali, col viso coperto da passamontagna e armi in pugno, lo avevano costretto a consegnare loro il denaro che aveva con sé (300mila lire). Prima di allontanarsi, i due intimarono al pensionato di non sporgere denuncia, pena gravi conseguenze. Su queste basi, e sulle successive indicazioni fornite dalla parte offesa e dalla di lui moglie, ebbe inizio l'attività investigativa dei carabinieri che portò inizialmente all'arresto di Madaffari; successivamente, e manette scattarono ai polsi anche di Longo. Ai due, gli inquirenti contestarono la responsabilità del compimento della rapina, nonché il possesso e il porto illegale delle due pistole utilizzate ai fini della sua esecuzione. Il 26 giugno del 1998, i due giovani furono mandati a giudizio, e il successivo 30 novembre iniziò il processo. Alla luce delle risultanze emerse in sede dibattimentale, il successivo 17 giugno del 1999, il Tribunale penale palmese ritenne di affermare la penale responsabilità degli imputati in ordine ai reati loro contestati. Questa la ragione per la quale, Domenico Madaffari fu condannato a sei anni di reclusione e tre milioni di multa, mentre per Giulio Longo la pena irrogata fu di cinque anni e mezzo di reclusione e due milioni e mezzo di multa. Contro questa sentenza, i due giovani, tramite i rispettivi difensori, gli avvocati Pistone e Rao, hanno proposto appello. Nel corso dell'udienza, il Pubblico ministero ha chiesto la conferma della sentenza per Madaffari, e l'assoluzione di Longo per mancanza di prove. La decisione dei giudici reggini, invece, è stata quella di riformare la sentenza appellata emessa in primo grado, mandando assolti Domenico Modaffari e Giulio Longo, «per non aver commesso il fatto».

 

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