15 MARZO 2009  
 
 
 

Varapodio/ Sul territorio permangono i disagi causati dalle recenti calamità naturali

J'accuse del comitato spontaneo

Il ponte sul Marro danneggiato e chiuso al traffico

 

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO -  Un comitato spontaneo, composto da imprenditori agricoli, braccianti, artigiani, industriali, studenti e cittadini, affiancato dall'Amministrazione comunale – rappresentata, nell'occasione, dal vice sindaco Orlando Fazzolari –, si è riunito per esprimere la viva protesta della popolazione del vasto territorio pre aspromontano lasciato in abbandono e in uno stato di profondo isolamento dopo le calamità naturali di dicembre e gennaio scorsi.

Destinatari del documento conclusivo, predisposto al termine dei lavori, sono Provincia e Regione cui si imputa «lo stato di abbandono in cui versano le strade provinciali a causa della chiusura di alcune vie di comunicazione, prima fra tutte la Oppido-Varapodio-Amato-Gioia Tauro, dopo l'inagibilità del ponte Marro». Profondamente esasperati, i numerosi partecipanti alla riunione si sono chiesti come mai a distanza di tre mesi dagli eventi alluvionali non sono stati ancora avviati i lavori per la ricostruzione dei ponti crollati e la viabilità alternativa si trovi tutt'oggi in condizioni di assoluto disastro, con grave pericolo di incolumità per i cittadini che vi transitano. Veri e propri crateri e non semplici buche, è stato rilevato, si trovano lungo tutto il percorso , per non parlare degli alberi che minacciano di cadere da un momento all'altro e il pericolo di smottamenti e di frane che accompagnano il viaggiatore nei suoi spostamenti.

Nonostante i reiterati ed accorati appelli lanciati con tutti i mezzi possibili (giornali, radio, televisioni) finora – è stato ancora detto – si è assistito solo ad annunci e proclami senza alcun intervento degno di nota. Fatte queste premesse, il Comitato ha formalmente chiesto alla Provincia e, per conoscenza al commissario straordinario per l'emergenza, di «intervenire immediatamente per ripristinare tutta la viabilità provinciale e la relativa messa in sicurezza, onde scongiurare danni irreparabili ai cittadini di tutto il territorio». Qualora perdurasse lo stato di abbandono, il Comitato ha preannunciato che si rivolgerà alla Procura perché accerti le responsabilità inerenti la mancata esecuzione delle disposizioni contenute nell'ordinanza ministeriale del 16 gennaio u.s. che detta apposite norme per "mettere in sicurezza i cittadini e ripristinare lo stato dell'arte dei luoghi danneggiati".

Si parla di un miliardo e 200 milioni stanziati dal Governo e dalla Regione per la calamità, è stato infine detto, però i cittadini continuano a subire ingenti danni sia in termini di spese aggiuntive che di perdita di tempo per percorrere le vie alternative, peraltro tortuose e rese pericolose dall'esponenziale aumento di traffico. Le calamità naturali pare siano terminate ma il territorio si trova ancora in continuo stato di emergenza

 

 

 
 

Back Home Page

Back index page