16 GENNAIO 2011  
 
 
 

Varapodio/Partecipata assemblea della Coldiretti regionale. Le proposte illustrate dal presidente Molinaro.

Agrumicoltura, risalire la china si può

L'intervento di Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO – I problemi che affliggono l’agricoltura e il suo possibile rilancio attraverso progetti e nuove politiche di sviluppo che, nell’ambito di un concreto percorso di legalità, siano in grado di offrire occupazione vera e duratura, ridando dignità sia ai produttori che ai lavoratori del settore, sono stati gli argomenti al centro di una pubblica assemblea programmata – presso il locale Centro culturale polivalente - dalla federazione regionale della Coldiretti su iniziativa dell’agrotecnico Mario Cucinotta, referente territoriale dell’associazione.
L’estrema utilità dell’iniziativa – denominata “Non lasciamo sola Rosarno, coltiviamo gli stessi interessi” – è stata suffragata dalla massiccia partecipazione di agricoltori e da diversi rappresentanti delle istituzioni locali tra cui il consigliere regionale Giovanni Nucera, il vice sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari, il sindaco di Scido Giuseppe Zampogna, il vice sindaco di Terranova S.M. Pietro Spirlì e numerosi consiglieri comunali. Per la Coldiretti, numerosi i rappresentanti regionali intervenuti al seguito di Pietro Molinaro, presidente regionale, Benedetto De Serio, direttore regionale, Francesco Saccà e Gianluca Hyerace, rispettivamente presidente e vice presidente provinciale di R.C.
Relatore principale del convegno, ovviamente è stato il presidente regionale Molinaro il quale, dopo aver illustrato l’attuale e desolante scenario che caratterizza il nostro territorio ha ritenuto opportuno ricordare quanto è accaduto è quanto continua ad accadere, soprattutto a Rosarno, dove, come nel resto del comprensorio, le arance sottopagate rischiano di non essere raccolte e di diventare concime per il terreno. Non manifesta alcun dubbio Molinaro sulle cause che hanno progressivamente determinato una paradossale situazione caratterizzata da un costo di produzione superiore al prezzo di mercato delle arance. E, tra tante altre cose, coglie occasione per lanciare un vero e proprio “j’accuse” alle industrie produttrici di aranciate, colpevoli, secondo lui, di perpetrare un sistematico abuso sugli agricoltori attraverso una sorta di duplice “furto” compiuto sui loro prodotti: un “furto di valore” e un “furto di identità”. << Avvalendosi di una legge del 1961 – precisa Molinaro – le lobby industriali, con un comportamento eticamente e moralmente discutibile, producono un litro di bevanda al 12% di succo di agrume (costo 3 soli centesimi ) vendendolo poi mediamente 1,30 euro al consumatore. Ecco perché è ormai necessario – secondo il presidente regionale della Coldiretti – modificare questa anacronistica disposizione che legalizza guadagni ingiustificati a senso unico: ogni punto percentuale oltre il 12%, è stato spiegato, consentirebbe l’ulteriore utilizzo di 250.000 quintali di arance pari a circa 1060 ettari di agrumeto>>.
Illustrando poi, con l’ausilio di alcuni filmati, le battaglie forti che la Coldiretti, anche in ambito nazionale, sta portando avanti a difesa del “Made in Italy”, Molinaro ha voluto evidenziare che, a livello locale, è stata accertata la contraffazione di un miliardo di euro di prodotto spacciato per “Made in Calabria” .<< E’ necessario fare il possibile per impedire questi furti di identità – ha ribadito a tal proposito – prevedendo delle etichette chiare da cui si possa evincere l’origine dei prodotti e garantire il giusto reddito alle aziende e alle industrie di trasformazione>>.
Sono stati tanti, comunque, gli argomenti affrontati, in modo esauriente ed articolato dal presidente regionale che, alla fine, ha dimostrato moderato ottimismo circa la possibilità di superare questa fase congiunturale particolarmente negativa: <<Possiamo “risalire la china” perché noi abbiamo i nostri prodotti e non ci basiamo sulle chiacchiere>>. Sempreché, ha aggiunto, ognuno si impegni a fare la propria parte.
<< Le nostre richieste e le nostre proposte - legate, anche e soprattutto al Piano di sviluppo rurale Calabria 2007-2013 - sono chiare e mirate. Esse – ha evidenziato Molinaro - sono contenute in un documento (distribuito anche in sala) che avremo cura di trasmettere alla Regione e a tutti i rappresentanti politici ed istituzionali del territorio per sensibilizzarli e coinvolgerli in quella che è considerata una “battaglia per la sopravvivenza” di un intero comprensorio. Il loro interessamento al problema – ha quindi concluso – sarà oggetto di attenta verifica e costituirà un parametro di valutazione da parte della nostra associazione>>.
Nel corso del dibattito finale, il capogruppo della minoranza Carmela Bonarrigo, mostrando apprezzamento per le iniziative della Coldiretti, ha espresso l’intenzione di promuovere la convocazione del consiglio comunale al fine di formalizzare e far proprie, attraverso una delibera consiliare, le richieste della Coldiretti. Una delibera, che secondo quanto dichiarato dal vice sindaco Orlando Fazzolari, avrà il via libera anche da parte della maggioranza

 
 

Back Home Page

Back index page