17 MARZO 1999  
 
Varapodio / Si cerca una soluzione per l'utilizzo di una costruzione costata    miliardi
Un'idea per la Fiera agrumaria

 Vincenzo Vaticano


 VARAPODIO – Per affrontare lo spinoso problema della gestione e dell'utilizzo del Centro esposizione prodotti tipici (una imponente ed elegante costruzione recentemente ultimata a Varapodio e costata alcuni miliardi), si è tenuta, nei locali della stessa struttura, una riunione alla quale, oltre a un folto pubblico, hanno partecipato numerosi rappresentanti di enti e associazioni. Promotori dell'incontro, il dott. Antonio Alvaro e Rosario Cosma, rispettivamente presidente e assessore della Comunità montana del versante tirrenico meridionale, che con questa iniziativa si sono ripromessi di coinvolgere quanto più possibile soggetti pubblici e privati per tentare di creare una sorta di società consortile per la gestione e l'utilizzo della suddetta struttura, evitando, di conseguenza, che essa, rimanendo inutilizzata, divenga una delle tante «cattedrali nel deserto» presenti sul territorio. Una struttura, è il caso di precisare, progettata dall'arch. Santo Fedele e realizzata dalla Comunità montana, con i finanziamenti previsti dalla legge 64, su un'area di circa 14.000 metri quadrati alla periferia nord di Varapodio. A questo scopo, a inizio dei lavori, è stata distribuita ai presenti una bozza di statuto, approvato dalla Comunità montana, per l'eventuale adesione a un consorzio che oltre a gestire il Centro (meglio conosciuto come «Fiera agrumaria»), dovrebbe costituire «una sorta di laboratorio e un'incubazione di imprese». Una bozza, ovviamente, suscettibile di modifiche, com'è stato precisato successivamente. I lavori sono stati introdotti dal dott. Alvaro, il quale ha subito precisato come alla riunione siano stati invitati anche i privati oltre ai rappresentanti degli enti pubblici, e che nel breve periodo altri incontri saranno organizzati fino alla soluzione del problema. Problema che se risolto, ha aggiunto, costituirà un momento forte di rilancio di quest'area da sempre modificata. Sono seguiti gli interventi degli altri relatori: il consigliere regionale Gargano, il sindaco di Varapodio dott. Fazzolari, l'assessore della Comunità montana Napoli e l'assessore provinciale Gangemi. Ognuno ha portato il proprio contributo in termini di idee e proposte. L'idea più ricorrente, senza dubbio, è stata quella secondo cui la futura società di gestione dovrebbe realizzare una convergenza d'interessi tra enti pubblici e soggetti privati, in quanto rimanendo solo nell'ambito degli enti pubblici si creerebbe un organismo politico e non economico. L'assessore Gangemi ha auspicato in modo convinto che in seno al suddetto organo ci sia preminenza di imprenditori e capitale a maggioranza di privati. Il successivo dibattito ha evidenziato la totale disponibilità dei rappresentanti dei vari enti e associazioni di aderire al progetto di gestione di questa struttura dalle alte potenzialità di valorizzazione del territorio. Tra i tanti interventi, vanno senz'altro segnalati quelli del dott. Arillotta, in rappresentanza della Copagri, di Pietropaolo e Calabrò, in rappresentanza del Consorzio Gal Vate Leader II, di Don Antonino De Masi, del rappresentante di una Confcooperativa e di quanti sono impegnati nei progetti dei lavori di pubblica utilità e del rappresentante della Camera di Commercio di Reggio Calabria. Un dibattito, ha sottolineato il coordinatore dei lavori, dott. Alvaro, dal quale sono scaturite tante idee da vagliare, studiare e approfondire nelle prossime riunioni.

 

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