17 APRILE 2001  
 
Presentate al prefetto dal sacerdote che le ha inventate
Le tabacchiere di don De Masi “ambasciatrici” della Calabria

 Vincenzo Vaticano


 VARAPODIO – Sono sempre d'attualità e continuano a suscitare interesse le, ormai famose, «tabacchiere» da fiuto di don De Masi, originali manufatti, a forma di piccola ampolla, con tappo a vite e dall'inconfondibile e delicato aroma di bergamotto, ricavati dalla buccia riversa ed essiccata del tipico agrume calabrese, attraverso una complessa tecnica artigianale appresa da vecchi contadini, che ha consentito all'arciprete di Varapodio di riscoprire e «salvare» in extremis un prezioso prodotto dell'artigianato calabrese, da tempo scomparso. Un'iniziativa, va rilevato, che rappresenta, in atto, anche uno sbocco occupazionale per alcuni giovani, i quali, con De Masi, hanno dato vita a una cooperativa artigianale il cui laboratorio e meta continua di visitatori e scolaresche provenienti dalla Calabria e da fuori. Non sorprende, quindi, se la «tabacchiera» di don De Masi, oltre a destare l'interesse dei massi media locali e nazionali e anche esteri (americani, tedeschi e giapponesi) che a varie riprese se ne sono occupati, ha destato l'attenzione di enti e organismi (Regione, Province, Comuni) che, in molti casi, hanno deciso di commissionare un congruo numero di esemplari per utilizzarli come «souvenir» della Calabria e come oggetti di rappresentanza in occasione di importanti manifestazioni come avvenuto nel caso, ad esempio, della visita dell'allora presidente della Repubblica Scalfaro in Calabria. E non sorprende se, anche il prefetto di Reggio Calabria, Goffredo Sottile, ha mostrato interesse e curiosità per l'intraprendente attività del sacerdote di Varapodio (attento studioso, peraltro, di storia locale con numerose pubblicazioni all'attivo) e tra i suoi quotidiani impegni istituzionali si è riservato un cospicuo ritaglio di tempo per incontrare don De Masi e alcuni giovani della cooperativa, per scambiare, come dire «quattro chiacchiere» a proposito della «tabacchiera» e delle tecniche usate per realizzarla. Durante l'incontro, dopo una dimostrazione pratica del processo di lavorazione, è stato consegnato al Prefetto un manufatto artisticamente decorato con lo stemma della Provincia di Reggio Calabria e un altro con lo stemma del Comune di Varapodio. Superfluo aggiungere che l'interesse e le attese del prefetto sono andate tutt'altro che deluse e a fine incontro ha espresso vivissimi complimenti a tutta la delegazione per l'originale «mestiere» esercitato. Un'attività, è infine il caso di rilevare, che ha determinato l'attribuzione a don De Masi di un prestigioso riconoscimento costituito dalla medaglia d'oro «Calabria 2000» consegnatagli a Roma, unitamente ad altri 22 emeriti calabresi, in Campidoglio, in occasione della celebrazione della 34. «Festa dei calabresi nel mondo» promossa e organizzata dall'Associazione Brutium.

 

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