17 GIUGNO 2009  
 
 
 

Varapodio-Piana Gioia Tauro/Dopo la chiusura delle guardie mediche e dei punti di pronto intervento

I tagli dell'Asp e la rivolta dei sindaci

Pino Corso

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO - Il recente confronto (senza alcun esito positivo) tra la conferenza dei sindaci e i rappresentanti dell’Asp 5 - sul problema chiusura guardie mediche e punti di primo intervento – ha indotto l’assessore alla salute Giuseppe Corso (presente alla riunione) a stilare una (l’ennesima) lettera di protesta indirizzata a diversi organi istituzionali centrali e periferici, nonché alla stampa. << Il quadro che è stato prospettato dai rappresentanti dell’Asp, Ruperti e Messina, mi ha sconcertato – scrive Corso - , pensavo che ad essere calpestato fosse solo il diritto alla salute, ma mi sono reso conto che anche il diritto al lavoro nel nostro territorio non ha un trattamento migliore. La parola d’ordine da parte Asp è stata tagli, tagli, tagli. La decisione è stata presa, ed è irrevocabile, non ci sono margini di discussione e nulla importa se essa avrà conseguenze letali, ciò che conta è che l’Asp andrebbe a risparmiare ( secondo loro) circa un milione di euro l’anno e che almeno 24 medici verrebbero licenziati>>. Evidenziando, quindi, l’abilita con cui i “plenipotenziari” dell’Asp hanno glissato le domande e le richieste dei sindaci, lo scrivente, nella lettera, testualmente si domanda: << In questo nostro territorio, il diritto alla salute non è più garantito, il diritto al lavoro ancora peggio, cos’altro ci vogliono togliere questi autorevoli signori?>> Ed aggiunge <<Fortunatamente la conferenza dei sindaci, all’unanimità ha preso una posizione netta: si chiede la revoca entro delle delibere di chiusura delle guardie mediche e dei Ppi; in caso contrario la stessa conferenza sarà sciolta per le dimissioni di tutti quanti i sindaci.>>. Rivendicando, poi, tra tante altre cose, il diritto alla dignità della popolazione della Piana, maltrattata ed umiliata, l’assessore Corso ritiene che la decisione adottata dalla conferenza dei sindaci sia << un forte segnale di protesta e di democrazia, in quanto la legge prevede che essendo i sindaci i rappresentati sanitari dei vari territori sono per questo delegati a dare gli indirizzi in materia, cosa che fino ad ora è stata completamente ignorata>>. Ricordando infine – tra numerose altre considerazioni - come ogni popolo abbia la sua storia, la sua tradizione e la sua dignità, Corso invita all’unità e, se necessario alla lotta, per vedere rispettati i sacrosanti diritti alla salute e al lavoro
 

 
 

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