Vincenzo Vaticano - Angelo Bruzzese

Il vento impetuoso che per oltre ventiquattro ore ha flagellato il versante aspromontano tirrenico meridionale, oltre a provocare danni di vario genere nei centri abitati ha causato disperazione tra gli agricoltori per la distruzione di intere coltivazioni, l’abbattimento di centinaia di alberi (soprattutto secolari ulivi alti più di venti metri, letteralmente sradicati come fuscelli) e la rottura di un numero imprecisato di rami anche di grosso spessore. In particolare, danni ingentissimi si segnalano (e sono d’altronde ben visibili percorrendo le strade adiacenti) nelle campagne circostanti i comuni di Molochio ed Oppido e degli altri comuni preaspromontani mentre danni più lievi hanno interessato i comuni più a valle. Uno sfacelo apparso in tutta la sua gravità ieri mattina, allorquando, cessata la furia degli elementi, è stato possibile effettuare una ricognizione e quantificare il numero di piante danneggiate o completamente estirpate dal terreno. Tra l’altro, oltre agli ulivi è andata distrutta la fioritura che, dopo la corrente annata di “scarica”, si preannunciava piuttosto copiosa. Per dare l’idea della violenza del “ciclone” che si è abbattuto su Molochio, va senz’altro riferito che, in parecchie campagne, risulta danneggiata più della metà degli alberi di ulivo. Non molto dissimile la situazione ad Oppido e nelle frazioni. Nonostante sia risaputo come i due paesi siano particolarmente esposti e soggetti al “levante” e allo “scirocco”, da tempo non si registravano danni di tale portata su questo territorio.Nella villa comunale di Cittanova sradicati alberi di notevole pregio, dichiarati monumento nazionale. Un commerciante si è salvato riparandosi dietro il bancone di vendita del suo esercizio. Abbattuti cavi elettrici e telefonici, danneggiate autovetture. Tronchi caduti in alcune strade hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri per ripristinare il transito veicolare.