19 AGOSTO  2004  
 
  Oppido /Ospedale, allarme per un nuovo ordine di servizio
Radiologia non si tocca

 Vincenzo Vaticano

OPPIDO MAMERTINA – Dopo la chiusura, decisa per il mese di agosto, del reparto di chirurgia, una nuova disposizione di servizio a firma del dr. Mario Napoli, primario del reparto di radiologia dell’ospedale di Polistena, rischia di penalizzare ulteriormente il locale nosocomio poiché, se adottata, comporterà l’immediato trasferimento del personale tecnico da Oppido a Polistena e la conseguente chiusura del servizio di radiologia. Ovviamente, tale possibile eventualità ha immediatamente generato una serie di reazioni tra gli addetti ai lavori ed ha fatto “insorgere” , in particolare, il sindaco Giuseppe Rugolo ed il primario di radiologia dr. Antonio Scordo il quale ha voluto subito far presente come il collega di Polistena << con una mossa alquanto maldestra e priva di ogni legittimità procedurale abbia tentato in due giorni successivi di chiudere, prima, la radiologia del presidio ospedaliero di Taurianova e, successivamente, quella di Oppido, cercando di privare un vasto bacino d’utenza dell’entroterra, di prestazioni radiologiche>>. Tale situazione di possibile chiusura, va tuttavia aggiunto, è stata temporaneamente bloccata sia dal Dirigente sanitario dei presidi di Oppido e Taurianova sia dai responsabili del servizio di radiologia che non hanno ritenuto, per ora, di dare corso alla disposizione. Il primo cittadino, da parte sua, con una lettera indirizzata ai massimi organi regionali della Sanità, al Prefetto e alla Conferenza dei sindaci, ha voluto, invece, evidenziare come tale disposizione di servizio rappresenti, in tutta la sua tragicità, l’ennesimo esempio dello sfascio in cui versa la sanità calabrese e, in particolare, del territorio di competenza dell’Asl 10. Tra tante altre cose, ha voluto, inoltre, rimarcare, come <<Lascia esterrefatti la circostanza, ai limiti del lecito, che una unità operativa (quella di Polistena, ndc) composta da ben cinque medici radiologi e sette tecnici, possa rimanere, seppur in periodo estivo, completamente sprovvisto di personale tanto da imporre lo spostamento di operatori da un presidio ospedaliero all’altro. Ma ancor più grave, aggiunge, è la circostanza che tale spostamento non sia indolore né ripartisca i disagi ma, viceversa, comporti la completa chiusura del reparto di un ospedale a beneficio di altri; con l’ avallo – almeno così appare dal tenore del provvedimento in esame – dei vertici sanitari aziendali; viene da chiedersi, allora, se il provvedimento non vada iscritto nel novero di quegli atti che, in barba al vigente Piano sanitario della salute ed alle irrinunciabili esigenze di tutela della nel territorio oppidese e limitrofo, sono significativi di una precisa tendenza diretta al progressivo ed inesorabile ridimensionamento dell’unico presidio ospedaliero preaspromontano, da destinare fatalmente alla chiusura.>>. L’Amministrazione comunale, ribadisce infine il sindaco, non certo per ragioni di campanile, contesta con forza l’eventuale trasferimento del personale di radiologia e si fa interprete delle istanze della popolazione del comprensorio dichiarandosi stanca delle sopraffazioni e pronta ad assumere ogni utile iniziativa per la salvaguardia della salute dei suoi amministrati.

 

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