20 FEBBRAIO 2009  
 
 
 

Varapodio/Autore tra l'altro della monografia "Varapodio ieri e oggi"

Oggi lutto cittadino per i funerali di don Antonino Di Masi

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO -  Lutto cittadino, oggi pomeriggio, in paese, proclamato dall’Amministrazione comunale per i funerali di don Antonino Di Masi, energico ed instancabile parroco, spentosi serenamente dopo aver dedicato alla comunità varapodiese oltre 50 anni di attività sacerdotale esercitata, in perfetta simbiosi, anche e soprattutto, con un incessante e profondo impegno culturale di ricerca storica, artistica, e archeologica finalizzata, essenzialmente, a valorizzare Varapodio e i suoi (tanti) illustri cittadini. Un impegno che, unitamente ad altre attività “che hanno onorato la Calabria a cui è legato da particolarissimi vincoli” gli è valso, la consegna della medaglia d’oro nel corso della manifestazione “Premio Calabria 2000” tenutasi a Roma presso il Campidoglio.  Con don Antonino Di Masi se ne va un pezzo di storia varapodiese. Una storia, peraltro, che il paese non avrebbe mai avuto senza la sua “monumentale” monografia “Varapodio ieri ed oggi”, frutto di un lunghissimo e certosino lavoro di ricerca, anche archeologica, portato fino alle ere più remote. Diverse altre pubblicazioni portano la sua firma. Famose, anche, le antiche tabacchiere da fiuto, ricavate dalla buccia essiccata del bergamotto, da lui riscoperte e brevettate per dare la possibilità ad alcuni giovani di riunirsi in cooperativa e “inventarsi” un lavoro. Un originale attività che, in questi ultimi anni, ha reso Varapodio abituale meta di scolaresche provenienti da tutta la Calabria. Spesso (e questo faceva enorme piacere a don Di Masi) le “tabacchiere dell'arciprete” venivano associate ed abbinate ai  famosi “lamponi del vescovo (Bregantini, ndc)” per il loro comune obiettivo di dare lavoro ai giovani.

 

 
 

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