20 MAGGIO 2012  
 
 
 

VARAPODIO/Le spoglie del caduto rientrate dopo 68 anni. Commovente cerimonia
 

Bruno Morgante riposerà nella terra natia

Vincenzo Vaticano 


VARAPODIO – L’inno del Piave, l’inno di Mameli e il Silenzio, hanno accolto, davanti al monumento dei caduti, le spoglie del soldato Bruno Morgante, caduto nel 1944 sul fronte greco, tornato a casa dopo un’attesa durata 68 anni.
L’urna contenente i resti del fante varapodiese è giunta in piazza San Nicola portata in braccio da un milite dell’Esercito seguito da un corteo con in testa il sindaco Orlando Fazzolari, la figlia di Bruno Morgante, Francesca, con i congiunti e altre autorità. Tra questi il dr. Campolo in rappresentanza del Prefetto, il sindaco della vicina Molochio Beniamino Alessio, il comandante della stazione dei Cc Raffaello Ballante, il comandante della Polizia locale Domenico Papalia, rappresentanti dell’Esercito, della Finanza e il Consiglio comunale al completo. Presenti, anche, numerosi cittadini.
Artefice principale di questo “ritorno”, come ha voluto sottolineare Fazzolari nel corso della cerimonia, è stata la figlia, Francesca Morgante, che, unitamente al marito Paolo Cucinotta, ha intrapreso una lunga e complessa attività di ricerca, giungendo alla fine ad individuare il luogo (il sacrario dei “Caduti d’oltremare” di Bari) dove erano conservate le spoglie del padre che, partito in guerra, l’aveva lasciata in fasce. << Anche se non ha mai potuto conoscerlo – ha detto Fazzolari – adesso, almeno, avrà un luogo dove deporre dei fiori>>.
Evitando volutamente di incorrere nella retorica che, spesso, caratterizza questo tipo di manifestazioni, chi ha preso la parola (Eleonora Vinaccia, Campolo, Fazzolari, Ugo Verzì Borgese) ha, però, voluto rendere il giusto onore e il giusto merito al soldato Morgante che ha compiuto il suo dovere fino al sacrificio estremo. A prescindere dagli interrogativi che, da sempre, un evento terribile e luttuoso come la guerra genera.
La cerimonia commemorativa è stata seguita dalla celebrazione della santa messa e dalla tumulazione dell’urna presso il locale cimitero.
 

 
     

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