21 APRILE 2012  
 
 
 


Ha lanciato la sfida all'amministrazione comunale uscente guidata da Orlando Fazzolari

Varapodio, Carpinelli esalta l'alternanza


Vincenzo Vaticano 


 

VARAPODIO –  Vincenzo Carpinelli, candidato a sindaco della lista “Futura”, al pari dell’altro candidato a sindaco Orlando Fazzolari, ha formalmente aperto la campagna elettorale e si è presentato agli elettori, tenendo un pubblico comizio in piazza S.Stefano.
A precedere ed introdurre Carpineli, in questo primo approccio con la cittadinanza, sono stati due dei “suoi” cinque candidati alla carica di consigliere: Annalisa Ruscito, che ha presentato i componenti della lista attraverso una sintetica lettura dei loro curriculum personali e professionali, e Mosè Diretto che ha, a grandi linee, illustrato il programma politico amministrativo della lista “Futura”.
Un programma che, secondo quanto esposto prima da Diretto e poi, successivamente, dallo stesso candidato a sindaco Carpinelli, risulta suddiviso in sei macro aree: agricoltura ed artigianato; infrastrutture e viabilità urbana e rurale; efficienza amministrativa; rinascita sportiva e culturale; turismo e sostenibilità; creazione e miglioramento dei servizi sanitari, scolastici e sociali.
<< Abbiamo deciso di proporci come alternativa – ha voluto spiegare Carpinelli all’inizio del suo intervento – non per velleità personali, ma per dare una voce e un volto a tutte quelle persone che vogliono un cambiamento politico amministrativo nella gestione del nostro comune. Il principio basilare della democrazia – ha aggiunto – è il cambiamento; senza alternanza di amministratori e senza idee fresche, l’amministrazione della cosa pubblica rischia di diventare semplice routine>>.
Tra tante altre affermazioni – esternate, a volte, con una certa vena polemica e spirito critico - Carpinelli ha voluto sottolineare come << Noi stiamo affrontando questa campagna elettorale con coerenza, lealtà e profondo rispetto, soprattutto per i nostri avversari; con grande rammarico devo dire che la politica, a Varapodio, è stata sempre motivo di divisione e non di unione, di scontri e non di confronti. Questo modo di intendere la politica – ha concluso – a noi non appartiene>>.

 
     

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