22 GENNAIO  2006  
 
 
 

 

Oppido/ Grazie al decisionismo e al tempestivo intervento di un équipe del nosocomio
Salvati la puerpera e il neonato

 Vincenzo Vaticano


L'ingresso del pronto soccorso di Oppido

OPPIDO – Solo grazie al tempestivo intervento del personale medico e paramedico, di guardia, qualche notte fa, al servizio di pronto soccorso del locale ospedale, un episodio che ha coinvolto una donna ( M.A.M.) della frazione Piminoro, si è trasformato da possibile dramma in lieto evento. La donna, infatti, intorno alle 3 e mezzo tra giovedì e venerdì scorso, arriva al pronto soccorso dove il medico di turno, Salvatore De Cristo, dopo una pronta visita, si rende conto che la paziente, in travaglio di parto, pon può essere trasferita in quanto la testina del nascituro risulta già impegnata nel canale del parto. Non esistendo ad Oppido il servizio di ostetricia (da tempo soppresso) tocca al medico, nella sala del pronto soccorso, procedere alle necessità del caso. << Dopo aver tranquillizzato quanto più possibile la puerpera – riferisce il dr. Salvatore De Cristo -, con la collaborazione di due infermieri (Francesco Caia e Filippo Accurso, ndc), ho esperito quanto necessario dal punto di vista medico per far procedere il parto.>>. Con grande soddisfazione dei sanitari, oltre che dei genitori, circa mezz’ora dopo, nasce una bambina che, senza tale tempestivo intervento, non sarebbe mai nata con rischi anche, tiene a precisare il medico, per la vita della madre che, sicuramente. non sarebbe arrivata viva in un reparto di ostetricia, vista la distanza tra Piminoro e Polistena o Cinquefrondi. A parto avvenuto, rileva infine il medico, è stata chiamata ed è intervenuta Ambrogina Colella, ostetrica non in servizio. << L’avventura a lieto fine della signora di Piminoro - sostiene in un comunicato stampa il dr. Rosario Palumbo, consigliere comunale delegato alla Sanità - ,  evidenzia, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia importante il presidio ospedaliero pedemontano di Oppido cui fa riferimento una vasta comunità che deve fare ogni giorno i conti con i disagi derivanti da un territorio difficile per sua natura, non dotato di infrastrutture adeguate ai tempi e con vecchie strade dissestate gravemente e impercorribili dopo appena un temporale.>> Ricordando poi come il piano sanitario regionale, tuttora in vigore, dovrebbe garantire le prestazioni derivanti dallo status di “ospedale montano” ( medicina, chirurgia, ginecologia, ostetricia, pediatria, laboratorio di analisi e radiologia) , Palumbo conclude, sostenendo che << Non è una questione di campanilismo; la posizione dell’ospedale è strategica poiché in un territorio particolarmente disagiato. Per questo chiediamo al nuovo direttore generale dell’Asl 10 di cercare di recepire le giuste istanze degli operatori sanitari, cercando di risolvere, per quanto possibile, le problematiche che affliggono una popolazione esasperata dalla mancanza di un’assistenza sanitaria adeguata>>.

 

Back Home Page

Back index page