22 MARZO 2009  
 
 
 

Il vice sindaco Fazzolari invoca l'intervento del prefetto

Varapodio, Oppido e Taurianova ancora vittime dell'isolamento

A tutt'oggi non sono stati avviati i lavori per la ricostruzione del ponte sul Marro

Il ponte sul fiume Marro danneggiato - Lo stato in cui versa la provinciale Oppido-Varapodio-Taurianova

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO - Nonostante siano trascorsi più di tre mesi dai reiterati eventi alluvionali che hanno in pratica sconvolto il vasto territorio preaspromontano nel triangolo Taurianova-Varapodio-Oppido, non sono stati ancora avviati i lavori per la ricostruzione del ponte sul Marro, gravemente danneggiato e chiuso al traffico, e di ripristino della strada in località Ferrandina, letteralmente "inghiottita" per un consistente tratto.

La situazione di grave disagio, divenuta ormai insostenibile, è oggetto dell'ennesima segnalazione e "richiesta urgente" inviata dal vice sindaco Orlando Fazzolari al prefetto Francesco Musolino e, per conoscenza, ai ministri dell'Interno, Difesa e Infrastrutture.

«I centri abitati di Varapodio e Oppido, in particolare – si legge nella lettera –, risultano pressoché isolati e per raggiungere le principali vie di comunicazione, e quindi i luoghi di lavoro e di interesse giornaliero della collettività si è costretti a percorrere strade alternative. Tale situazione non solo incide negativamente in termini economici, trattandosi di percorsi notevolmente più lunghi, ma implica pregiudizio per la sicurezza del traffico e quindi per la stessa incolumità fisica delle persone, trattandosi di strade di antica concezione, scarsamente manutenzionate, ovviamente non in grado di assorbile la mole e l'accentramento di traffico di ogni genere, compreso quello pesante e dei mezzi pubblici per così lungo tempo».

Nell'evidenziare poi come i danni all'agricoltura, già in crisi per cause strutturali, non si contano più e risulti sempre più difficile raggiungere importanti località come scuole, ingressi autostradali, ospedali ed uffici vari, Fazzolari segnala al prefetto che «la situazione sta diventando allarmante e rischia di precipitare anche sotto l'aspetto dell'ordine pubblico, visto che l'Amministrazione comunale, al pari delle altre, non riesce più a contenere la proteste sempre più animate e le richieste di risposte al lassismo e all'indifferenza che non trova alcun fondamento neppure sulla complessità degli interventi da eseguire, che non appaiono assolutamente di difficile soluzione. Per scongiurare l'instaurarsi di situazioni di disordini – aggiunge il vice sindaco di Varapodio – che si percepiscono dal crescente clima di esasperazione delle popolazioni locali, La prego, quale massima autorità governativa della provincia, di voler valutare l'ipotesi di intervento del Genio militare per l'allestimento di un ponte provvisorio idoneo a rimuovere la grave situazione di disagio e pericolo determinatasi».

All'attenzione del prefetto viene quindi sottoposta la situazione di assoluta indifferenza della Provincia, proprietaria della strada, ragion per cui viene ancora chiesto al dott. Musolino di «tenere conto, nel valutare tale comportamento omissivo, soprattutto della mancata esecuzione dell'ordinanza del presidente del Consiglio (del 16 gennaio u.s.) che avrebbe consentito alla Provincia di procedere con assoluta celerità al ripristino delle strutture danneggiate e alla messa in sicurezza di tutte le vie di comunicazione, in deroga alle normali procedure che le vigenti norme prevedono in materia di appalti pubblici». Tale facoltà, data dal Governo e sorprendentemente non attuata dall'Amministrazione provinciale, avrebbe consentito, secondo il vice sindaco Fazzolari, il superamento della grave crisi, sottraendo così la popolazione al grave disagio socio-economico e al grave rischio di incolumità che giornalmente incombe sulle strade provinciali. Fin qui la lettera di Fazzolari.

A proposito dell'arteria alternativa - la provinciale Oppido-Varapodio-Terranova-Taurianova (il cui traffico è aumentato a dismisura dopo la chiusura del ponte Marro) – va senz'altro evidenziato che essa rappresenta una vera minaccia per l'incolumità di chi vi transita a causa della presenza di profonde buche e a causa, anche, del pericolo di smottamenti e caduta di alberi che pendono come la spada di Damocle sui viaggiatori lungo tutto il percorso. Eppure – la considerazione sorge spontanea – un intervento ordinario di manutenzione, sicuramente non particolarmente complicato e oneroso, sarebbe stato opportuno, se non proprio necessario, anche perché le disposizioni ad hoc emanate dal Governo dettano chiare norme nella fattispecie.

 

 

 
 

Back Home Page

Back index page