22  DICEMBRE 2011  
 
 
 


Oppido/Su disposizione della procura della Repubblica di Palmi

Scatta il sequestro di due reparti e altri locali dell'ospedale di Oppido

Il sindaco Bruno Barillaro e l'ospedale di Oppido


Vincenzo Vaticano 



OPPIDO MAMERTINA –I carabinieri del nucleo operativo ecologico e del nucleo antisofisticazione di Reggio Calabria , coadiuvati dai colleghi della locale stazione, hanno eseguito, su delega della procura della Repubblica di Palmi guidata dal dr. Giuseppe Creazzo, il sequestro preventivo d’urgenza di alcuni locali funzionanti presso il locale ospedale. L’operazione, scaturita essenzialmente dal sopralluogo effettuato dai Noe, dai Nas, e dai carabinieri di Oppido, presso lo stesso nosocomio in data 29/11/2011, è scattata ieri mattina ed ha riguardato, nella fattispecie, il sequestro del reparto di radiologia, di ginecologia, del punto prelievi e di un’area esterna occupata da rifiuti bituminosi e di demolizione.
Un inaspettato blitz, che, a quanto pare, ha sorpreso gli amministratori locali, impegnati proprio in questo periodo - unitamente ai vertici dell’Asp 5 – in una frenetica attività finalizzata alla rimozione di tutte quelle risultanze negative (in materia di igiene e sanità, sicurezza dei luoghi di lavoro e salubrità degli ambienti) evidenziate dal rapporto del nucleo antisofisticazione e sanità dell’Arma dopo l’ispezione di fine novembre che, tra l’altro, determinò il blocco dei ricoveri.
<<Grazie alla sensibilità e all’interessamento dimostrato dall’Azienda sanitaria reggina – ha voluto precisare a tal proposito il sindaco Bruno Barillaro – è stato già presentato alla Regione, da parte del direttore generale dell’ Asp 5 Rosanna Squillacioti, per il visto, un progetto definitivo di 2.000.000 di euro sulla cui esecuzione c’è la piena disponibilità del governatore Giuseppe Scopelliti. Su disposizione della dott.ssa Squillacioti – ha aggiunto - alcuni lavori ritenuti urgenti sarebbero stati eseguiti ricorrendo alla utilizzazione di fondi economali dell’Azienda >>.
Subito dopo l’apposizione dei sigilli ai predetti locali, il primo cittadino di Oppido ha provveduto a contattare i responsabili dell’Azienda per informarli dell’accaduto e investirli del problema. Dalla dott.ssa Squillacioti ha ottenuto l’assicurazione che l’Azienda presenterà immediatamente (probabilmente oggi) istanza al giudice competente per il dissequestro dei locali in modo da poter effettuare i lavori (peraltro già programmati) necessari a rimuovere le cause che hanno generato il sequestro. Lavori che, soprattutto per quanto riguarda il reparto radiologia, sono, come ha evidenziato il sindaco, di scarsa consistenza.
In merito poi agli altri due locali soggetti al sequestro preventivo, Barillaro ha voluto precisare come il reparto di ginecologia fosse stato già dismesso e spostato ricorrendo ad altri locali. Per quanto attiene al punto prelievi, esso sarà riattivato e ripristinato nel giro di qualche giorno, presso i locali comunali del poliambulatorio medico (nella frazione Tresilico), a spese del Comune.
La speranza degli amministratori comunali è, in ultima analisi, quella di essere messi in condizione di sanare, insieme all’Azienda sanitaria, tutte quelle situazioni che, in atto, impediscono all’ospedale di espletare in modo efficace tutte quelle funzioni indispensabili all’utenza di un territorio particolarmente svantaggiato e ad alto rischio di isolamento.


 

 
     

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