18 LUGLIO 2013  
 
 
 


VARAPODIO/Scoperte lapidi marmoree a ricordo dei loro meriti

Intitolate vie a Faccioli e Rositani, due personalità di grande spessore

 La scopertura di una delle due lapidi marmoree


Vincenzo Vaticano 


 
 

VARAPODIO – Due strade per ricordare altrettanti personaggi prestigiosi cui la cittadina ha dato i natali: Carmelo Faccioli e don Teodoro Rositani.
Due figli illustri che l’Amministrazione comunale - dopo tanti lustri dalla loro scomparsa - ha voluto commemorare e fare conoscere alle nuove generazioni, intitolando loro due vie del paese (parte di via Lisello e vico Sole) con la benedizione di due lapidi marmoree impartita dal parroco don Mimmo Caruso nel corso di una cerimonia che, oltre a tantissimi cittadini, ha registrato la presenza di alcuni eredi di Faccioli e Rositani. L’alto profilo biografico dei due personaggi è stato tracciato dall’ex sindaco on. Guglielmo Rositani ( membro del Cda Rai) e dall’attuale primo cittadino Orlando Fazzolari richiamando diverse fonti storiche e varie testimonianze dirette, ma, soprattutto, “attingendo” le notizie essenziali da quanto tramandato dal compianto don Antonino De Masi nella sua imponente monografia “Varapodio ieri e oggi”, autentica pietra miliare della storia varapodiese.
Carmelo Faccioli (1792 - 1861) è stato uno studioso, ma soprattutto un patriota che profuse le sue energie, nei cruciali anni della prima metà dell’ottocento, per affermare le sue idee liberali e dare, quindi, il suo contributo per il “compimento” dell’unità d’Italia. Laureatosi in giurisprudenza a Napoli, Faccioli forgiò e maturò convinzioni politiche che non pochi problemi gli causarono con la polizia borbonica. Nel 1830, infatti, fu imprigionato; dopo la scarcerazione rientrò a Varapodio dove, continuando la sua attività politica ed ideologica, fu eletto per due anni sindaco. Pubblicò diverse opere, ma la sua fama di storico e letterato derivò, essenzialmente, dalla pubblicazione, nel 1846, della voluminosa “Ricerca su’ Bruzi e su’ moderni Calabri”. Ad aprile del 1848 venne eletto al Parlamento napoletano. Costretto a rientrare a Varapodio, dopo lo scioglimento del Parlamento, fu per lungo tempo sottoposto a sorveglianza da parte della polizia.
Teodoro Rositani (1881 - 1950), sacerdote, musico, compositore, esercitò per oltre 40 anni il suo ministero pastorale impegnandosi in molteplici attività.. La comunità varapodiese ancora oggi ricorda il suo strenuo impegno (anche fisico e manuale) e i sacrifici affrontati nell’opera di ricostruzione della chiesa di S.Nicola, distrutta dal terremoto del 1908. Fu molto versato in musica ed amava comporre (messe, litanie, canti e inni). Tra le tante composizioni non sacre rimangono famose “Canto di primavera”, “Notturno per pianoforte” e “L’eco del bosco”. Suonava con maestria l’organo e il pianoforte. << La sua morte - venne scritto su “Parva Favilla - Gente di Calabria” - lascia un solco profondo nel cuore della gente di quanti conobbero il sacerdote e l’uomo>>.
 

 

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