26 GIUGNO 1999  
 
Sindaco e assessore all'Ambiente contro gli organi del Parco dell'Aspromonte che hanno detto no alla Scuola sottufficiali di Viterbo
Molochio contesta il diniego opposto alle manovre militari

 Vincenzo Vaticano


 MOLOCHIO – Con un documento sottoscritto dal sindaco, Giuseppe Mezzatesta, e dall'assessore all'Ambiente, Rosario Franco, l'amministrazione comunale di Molochio ha ufficialmente esternato una vibrata protesta e ha espresso la sua netta e decisa contrarietà attraverso la decisione della giunta esecutiva e del consiglio direttivo del Parco nazionale dell'Aspromonte di negare l'autorizzazione alla Scuola allievi sottufficiali dell'esercito di Viterbo a effettuare, nel territorio di Molochio, un campo addestrativo nel periodo luglio-agosto 99. Secondo tale documento, indirizzato al presidente del Parco, al ministro dell'Ambiente, al prefetto di Reggio Calabria e ai componenti del consiglio direttivo del Parco, la decisione, alquanto discutibile per i modi e i tempi con cui è stata emanata, danneggia ancora una volta i legittimi interessi e le aspirazioni della popolazione e soprattutto degli operatori economici locali e pone insormontabili ostacoli al difficile processo di sviluppo socio-economico dell'area. «Sia ben chiaro – si legge nella lettera – che con la richiesta di autorizzazione, non si chiedeva di violare la legge rispetto a quelli che sono i vincoli stabiliti dalle misure di salvaguardia riportate dalla normativa vigente in materia, ma una profonda e diversa valutazione riguardo a quelle che erano le legittime richieste dei proponenti e dei cittadini del luogo. A nostro avviso – continua la nota – l'attività addestrativa proposta (per la quale, sia il presidente dell'Ente che il direttore hanno rifiutato qualsiasi logica e plausibile spiegazione da parte di chi era preposto a farlo) non arreca danni al Parco». Segue poi, nella missiva, un lungo elenco di «giuste e dovute perplessità» e sintetiche considerazioni negative. In merito alla delibera di diniego da parte del consiglio direttivo del parco; tra le tante, spicca quella secondo cui nel Parco nazionale della Calabria e precisamente nel Comune di San Giovanni in Fiore e Lorica, vengono ospitati due battaglioni dell'esercito con soddisfazione di tutti i cittadini del luogo. «Siamo consapevoli – precisano gli amministratori – che l'azione di tutela e salvaguardia delle aree protette, non va perseguita in modo episodico e occasionale, ma va condotta sempre e comunque con la giusta e dovuta intensità e determinazione. E troviamo assurdo e antiquato – dicono ancora – che si incentri la discussione e il dibattito su chi debba occupare le poltrone e i posti di comando negli organismi di gestione del parco e, non si parli minimamente, su quelle che sono le reali esigenze del territorio e sulle prospettive di sviluppo di questa martoriata terra». Sostenendo, poi, come il Comune di Molochio abbia sempre difeso con strenua determinazione l'istituzione del parco non cedendo alle facili lusinghe degli assertori che predicavano l'inutilità di questa «meravigliosa creatura», così, il sindaco e l'assessore, concludono la loro «requisitoria» avverso il provvedimento congiunto della giunta esecutiva e del consiglio direttivo del Parco, «l'abbiamo detto prima, lo ribadiamo con forza anche oggi: per tutti coloro che amano la natura e la montagna, ma anche per chi crede che il processo di sviluppo socio economico di quest'area passi necessariamente attraverso il razionale utilizzo di questo immenso patrimonio naturalistico, non è più possibile accettare questa incoerente e anacronistica gestione».

 

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