26  OTTOBRE  2014  
 
 
 

26/10/2014

Vincenzo Vaticano

 

 

 Il Museo diocesano, l’Archivio diocesano e la Curia vescovile entrano nel progetto “Alternanza scuola-lavoro” avviato dall’Istituto superiore “Guerrisi-Severi” di Palmi-Gioia Tauro per il corrente anno scolastico.
Secondo quanto riferisce il responsabile dell’Ufficio delle comunicazioni sociali della Diocesi, don Rosario Rosarno, << Il progetto coinvolge quattro studenti che si “allontaneranno” dall’aula scolastica per “entrare” nell’aula lavorativa degli enti coinvolti, al fine di imparare a rapportarsi con i beni artistici e culturali della storia religiosa della Piana di Gioia Tauro>>.
L’accordo è stato siglato dal dirigente scolastico Giuseppe Gelardi e dal vicario episcopale per l’economia della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, sac. Giuseppe Borrelli. I percorsi di formazione – che hanno una struttura flessibile - sono stati elaborati dalla dott.ssa Maria Teresa Caselli, del Museo diocesano e da don Letterio Festa, direttore dell’Archivio diocesano di Oppido.
I ragazzi coinvolti nel progetto saranno impegnati in lavori di riordino, catalogazione e informatizzazione dei beni custoditi dagli enti in questione, come pure in attività legate alle iniziative pubbliche quali mostre e attività didattiche per le scuole.
<< Questo tipo di aperture al mondo lavorativo da parte delle scuole – afferma il direttore del Museo diocesano di Oppido, ing. Paolo Martino – consentirà ai ragazzi del nostro territorio di entrare in una dimensione nuova, quella dei beni artistici e culturali, che ha molto da dire al nostro presente, soprattutto in tempo di crisi. L’iniziativa – aggiunge - fonda le basi nell’importanza della fruizione e della conservazione dei beni artistici nella trasmissione delle tecniche ai fini lavorativi in quanto questo tipo di esperienze possono essere inseriti nei curricula degli studenti>>.
Il progetto , è il caso di rilevare, fa seguito all’iniziativa “F@mu. Famiglie al museo” intrapresa e portata avanti con successo, all’inizio del mese, dai responsabili del Museo diocesano di Oppido.

 
     

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