26 NOVEMBRE 2012  
 
 
 


Oppido/Si è attivato il manager dell'Azienda sanitaria, Renato Carullo

Ospedale, rientra il "fermo" delle ambulanze

Il  Pronto soccorso dell'ospedale di Oppido


Vincenzo Vaticano 


OPPIDO MAMERTINA – Si è finalmente “sbloccata” la critica e complessa situazione che da martedì scorso interessa il locale presidio ospedaliero, a causa del ritiro dell’ambulanza medicalizzata, da parte della ditta responsabile, che ha determinato l’interruzione del servizio di emergenza urgenza 118/h24. Un disfunzione che ha penalizzato, per alcuni giorni, pesantemente e pericolosamente il presidio ospedaliero che serve i comuni preaspromontani di Oppido, Santa Cristina d’Aspromonte, Delianuova, Scido, Cosoleto e Varapodio con un bacino di utenza di circa 20.000 abitanti; un territorio gravato dalle difficoltà orografiche che, da sempre, rendono molto precaria la viabilità. << Il direttore generale dell’Asp5, Renato Carullo, - secondo quanto informano in una nota stampa congiunta Carlo Frisina, consigliere comunale delegato alla Sanità, e Alfonso Scutellà, presidente dell’associazione nazionale onlus “I nostri angeli” - ha dato infatti disposizioni al responsabile del servizio 118, Domenico Gaglioti, di attivare immediatamente una licitazione privata al fine di ripristinare il servizio in modo permanente. Nelle more della suddetta trattativa, Gaglioti ha investito del problema il commissario della Croce rossa di Delianuova, Domenico Fedele, il quale, con grande spirito di collaborazione, ha messo a disposizione un’ambulanza che è già stata dislocata presso la postazione del 118 del nosocomio oppidese>>.
Carlo Frisina, e Alfonso Scutellà – autori, nei giorni scorsi, unitamente al Rsu Giuseppe Ruffa, di dure e reiterate “denunce” – ritengono, comunque, opportuno ringraziare con la suddetta nota, il direttore generale Carullo per << aver recepito le loro proteste, attivandosi subito per risolvere il problema>>.
Alfonso Scutellà, che com’è noto ha perso un giovanissimo figlio per un disservizio legato proprio al trasporto ambulatoriale, non manca di chiedere al direttore generale l’apertura di un tavolo di trattative per porre fine definitivamente all’annoso problema che si protrae da più di cinque anni.

 
     

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