27 LUGLIO 2012  
 
 
 


I quattro dissidenti attaccano il sindaco Bruno Barillaro

 Oppido, c'eravamo tanto amati ... la maggioranza sul filo del rasoio


Vincenzo Vaticano 


OPPIDO MAMERTINA – La precaria situazione politico amministrativa creatasi recentemente in Consiglio a seguito del “disimpegno” dei quattro consiglieri di maggioranza Eleonora Musicò, Antonio Brancati, Cosimo Verduci e Giuseppe Guida (costituitisi in gruppo autonomo), continua a produrre prese di posizione da parte dei vari soggetti coinvolti nella diatriba politica, radicalizzando sempre di più lo “scontro” in atto.
Dopo il duro intervento di Giuseppe Rugolo ( portavoce del gruppo di minoranza “Arcobaleno” e fautore delle dimissioni del sindaco) e la conferenza stampa congiunta del sindaco Bruno Barillaro e del neo assessore Fiorentino Riganò (ex “Arcobaleno” transitato nella maggioranza), sono, infatti, i quattro consiglieri transfughi, con un pubblico e lungo manifesto, a << voler fare chiarezza sul momento politico che stiamo vivendo, portando a conoscenza quanto realmente accaduto dall’inizio del nostro mandato (giugno 2009), al fine di porre fine ad ogni faziosa strumentalizzazione>>.
Secondo i consiglieri Musicò, Brancati, Verduci e Guida, la speranza di fare del bene collettivo dei cittadini il primario obiettivo dei nuovi amministratori, deve considersai svanita poiché l’armonia che sembrava legare la compagine vincente non viene più avvertita.
<<Vano è stato finora qualsiasi sforzo di fare o realizzare qualsiasi cosa – sostengono -, spesso e volentieri sono intervenuti i veti. Cosicchè a tre anni dalla vittoria le nostre coscienze ci hanno imposto di tirare le somme di un bilancio di chiaro segno negativo. Dopo continui colloqui con il sindaco – aggiungono –, a cui abbiamo esposto le nostre doglianze, abbiamo deciso, per ragioni di coerenza, correttezza e dignità personale, di “uscire” dalla maggioranza. La speranza era di risvegliare gli animi e di indurre qualcuno a delle prese di coscienza che, purtroppo, non c’è stata. La nostra scelta è stata strumentalizzata dal sindaco che ha fatto passare come un gesto eroico quello di chi (Riganò, ndc), a suo dire, avrebbe salvato la maggioranza, impedendo il commissariamento dell’Ente>>.
Parlando poi di strategie politiche legate a chiari casi di brama di potere e di necessità di ricoprire posti e ruoli di prestigio per il futuro a costo di compromessi con chiunque, “nemici” politici compresi, i sottoscrittori del manifesto, tra tante altre cose, sottolineano che << Stare tra la gente, dialogare nelle piazze, cosa che non fa chi si preoccupa di frequentare esclusivamente la stanza dei bottoni, ci ha portati a comprendere qual è il reale disagio che vivono i nostri cittadini inducendoci a fare questa scelta di cui andiamo fieri ed orgogliosi, supportati, in questo, dalle manifestazioni di solidarietà dei nostri elettori>>.
Dichiarando, infine, che nulla li accumula più all’attuale maggioranza, i quattro dissidenti, augurando, in modo ironico, un buon lavoro a chi si ostina ad andare avanti, fanno sapere di rimanere in attesa di vedere nel prossimo futuro – una volta cadute dall’albero le quattro mele marce - quel raccolto che per ben tre anni non si è avuto.

 
     

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