29 GENNAIO 2009  
 
 
 

Varapodio/Conferenza stampa degli amministratori di Varapodio, Molochio, Cosoleto, Terranova, S.Cristina

Danni del maltempo, arrivano i fondi

Gioffrè, Foti, Alessio, Fazzolari, Germanò - La voragine che ha inghiottito la strada in località Ferrandina

 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO -  La situazione di estremo disagio causata dai recenti nubifragi che hanno devastato e messo in ginocchio numerosi paesi della Piana (soprattutto nell'entroterra pre aspromontano) è stata al centro della conferenza stampa tenuta ieri in Municipio, dai sindaci di Molochio (Beniamino Alessio), Terranova Sappo Minulio (Salvatore Foti), Cosoleto (Antonino Gioffrè), Santa Cristina (Alfonso Germanò) e dal vice sindaco di Varapodio (Orlando Fazzolari). Altri sindaci della zona, impossibilitati ad intervenire, hanno aderito all'iniziativa. Va subito detto che i propositi di "esternazioni bellicose" da parte dei primi cittadini sono rientrati poiché, come reso noto all'inizio dei lavori, si sono registrate novità. È infatti pervenuta ai Comuni, proprio alla vigilia della riunione, l'ordinanza con cui il Governo ha stanziato 100 milioni come primo intervento a favore di quei territori (di tutta Italia) colpiti dalle recenti e reiterate calamità naturali.

«Anche se non ci sentiamo completamente tranquilli e rassicurati da questo provvedimento – hanno concordato i presenti – bisogna riconoscere che esso rappresenta la volontà politica di venire incontro in modo concreto a tutti i soggetti (Enti, imprese, privati) pesantemente danneggiati. Un plauso al Governo, quindi: adesso ci auguriamo che la Regione si attivi per quanto di competenza». L'ordinanza - è stato il generale commento - non è solo importante per le somme stanziate, ma anche e soprattutto perché dispone in modo preciso tutti gli interventi che gli enti sono autorizzati ad effettuare per ripristinare, nella loro funzionalità, tutte le strutture necessarie alla normale ripresa della vita sociale ed economica dei territori duramente colpiti.

«La lotta, la tempestiva mobilitazione e tutte le iniziative intraprese dopo gli eventi calamitosi – ha dichiarato Fazzolari – possiamo dire siano andati a buon fine. Grazie anche al supporto ricevuto sia dall'informazione locale che dalle istituzioni politiche a tutti i livelli». Cosa bisogna fare adesso e quali sono le prime emergenze da affrontare? «Bisogna prima di tutto non abbassare la guardia affinchè la somma spettante alla Calabria e, soprattutto alla provincia di Reggio, non venga distribuita e sperperata "a pioggia" su tutto il territorio, ma solo ai quei centri che hanno avuto e possono documentare i danni subiti da strutture pubbliche, imprese, abitazioni private e aziende agricole, specie per quanto riguarda la perdita del prodotto».

Per i danni ai privati, gli uffici tecnici comunali hanno già predisposto il servizio di raccolta delle istanze con relativa documentazione. «La Provincia – è stato rilevato – dovrebbe adesso attivarsi, seguendo la procedura d'urgenza e non quella ordinaria (l'ordinanza del Governo lo consente), per rendere di nuovo transitabili alcune strade chiuse che hanno reso estremamente difficoltosa la circolazione, aggravando la già precaria situazione delle attività economiche e commerciali». Le strade in questione risultano interrotte in località Ferrandina per un'enorme voragine e in località Pietrosa per l'abbassamento di un pilone del ponte sul fiume Marro». Altre strade che richiedono interventi urgenti, causa continue frane, sono quelle che collegano Santa Cristina d'Aspromonte, Oppido, Varapodio, Terranova, Molochio e Taurianova. La considerazione conclusiva dei primi cittadini è che, come avvenuto nel Cosentino, «anche nel nostro comprensorio si costituisca una rete di Comuni finalizzata a creare strutture idonee a ridurre, se non proprio eliminare, il rischio di dissesto idrogeologico che, da sempre, incombe sui nostri paesi».

 

 
 

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