29 GIUGNO 2007  
 
 
 

 

Oppido/ Domenico Lipari, 52 anni, lavorava al Pronto soccorso dell'ospedale e gestiva con la famiglia un negozio di ottica
Un infermiere incensurato ammazzato sotto gli occhi della figlia

Due killer in auto lo aspettavano sottocasa: gli hanno sparato tre colpi in faccia e al petto



PALMI (e.a.) – Un agguato efferato e ancora inspiegabile, quello che è costato la vita a Domenico Lipari, 52 anni, sposato e padre di una figlia, assassinato ieri in pieno giorno sotto gli occhi della figlia mentre parcheggiava l'auto davanti alla sua abitazione. A Oppido Mamertina è calato il silenzio per un omicidio che sembra aver l'aria di un regolamento di conti di perfetto stampo mafioso ma nel quale la vittima è un incensurato, una di quelle persone che generalmente si definiscono "per bene".
Domenico Lipari era nato a Oppido e qui svolgeva il suo lavoro d'infermiere presso il Pronto Soccorso dell'ospedalele. Era anche impegnato a mandare avanti, assieme alla famiglia, un negozio di ottica, attività che lo vedeva impegnato in primissima linea, nonostante l'esercizio commerciale fosse intestato alla figlia.
Ieri intorno alle 13,20, dopo aver chiuso per la pausa pranzo, Domenico Lipari stava ritornando a casa, in via Circonvallazione ovest. Si trovava proprio davanti alla sua abitazione, impegnato in una manovra di parcheggio, quando un'autovettura bianca, con ogni probabilità una Fiat Punto, gli si è accostata. Sull'auto viaggiavano due individui a volto scoperto i quali sembra si siano avvicinati all'uomo con la scusa di chiedere un'informazione.
La figlia, che stava rientrando col padre dal negozio, era appena scesa dall'auto e si trovava sul portone di casa quando sono partiti tre colpi di pistola. L'automobile sulla quale si trovavano gli assassini si è subito data alla fuga, mentre per Lipari non c'è stato nulla da fare. I colpi l'hanno preso in pieno: due al torace e uno in volto.
Modalità d'esecuzione a dir poco inquietanti, vista l'incredibile freddezza con cui i sicari hanno agito. Incuranti del fatto di poter essere riconosciuti (pare che nessuno li abbia visti in faccia, ma dalle nostre parti questa è purtroppo la regola), incuranti di trovarsi in una zona tutto sommato centrale in piena ora di punta e incuranti anche della presenza della figlia. Hanno sparato da una distanza ravvicinata, quindi con l'inequivocabile intenzione di uccidere
Sul luogo del delitto sono intervenuti il Nucleo operativo dei Carabinieri di Palmi e i militari del Sis (Servizio investigazioni scientifiche) di Reggio Calabria e quelli della Stazione di Oppido. Fino a ieri sera gli investigatori sono rimasti sulla scena del crimine per effettuare rilevamenti ma non è ancora stato possibile risalire a una pista che fornisca una spiegazione plausibile a questo omicidio.
La vittima, come abbiamo detto, non aveva mai avuto problemi con la giustizia e la sua è conosciuta come una famiglia onesta nella cittadina di Oppido. Il fratello di Lipari, proprietario di una concessionaria di autovetture, ha anche collaborato, in occazione di qualche appalto, con l'amministrazione penitenziaria. Lo stesso maggiore Antonio Minutoli, comandante dei carabinieri di Palmi, non ha esitato a definire l'infermiere ucciso una brava persona. Minutoli non ha aggiunto altro: è ancora presto per capire cosa ci sia dietro a questo delitto apparentemente inspiegabile. L'attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, mira ad accertare le frequentazioni dell'uomo, oltre che a ricostruire le sue ultime ore di vita.
 

 
 
 
 
 

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