DIARIO

 

"Gazzetta del Sud"- AGOSTO 97

VARAPODIO -(Vincenzo Vaticano).E' stata la "celebrazione" della calabresità e dei suoi valori positivi il motivo conduttore della Festa dell'emigrante tenutasi a Varapodio nell'ambito delle manifestazioni culturali, turistiche e ricreative previste dal programma "Estate varapodiese 97". Una serata di particolare significato, poichè dedicata alle migliaia di varapodiesi sparsi per il mondo, in coincidenza del rientro di molti di loro in questo periodo dell'anno. Canzoni e poesie in vernacolo, con stretta attinenza alle radici ed ai legami con la terra d'origine , hanno fatto da prologo alla manifestazione che ha avuto il suo momento più intenso allorquando è stata annunciata la premiazione di un emigrato varapodiese, con l'intento implicito di dare un riconoscimento ideale a tutti coloro che hanno dovuto lasciare il paese natio.  Per aver dato lustro a Varapodio, una targa ricordo, è stata assegnata all'architetto Annunziato Russo(nato il 19/2/1928), emigrato da parecchio tempo in provincia di Verona, dove esercita l'attività professionale e insegna presso un Liceo artistico del capololuogo. E' stato premiato, oltre che per la sua attività di valente architetto, anche e soprattutto per il suo talento di poeta. Egli, infatti, ha pubblicato dei volumi di poesie in dialetto calabrese molto apprezzate e di notevole spessore culturale. Non a caso, nella imponente monografia "Varapodio ieri ed oggi", di don Antonino De Masi, edita alcuni anni fa, di lui si parla in questi termini: "L'opera poetica di Annunziato Russo ( che peraltro fa onore alla nostra Varapodio) è meritevole di ogni elogio sia per il valore intrinseco del suo genere letterario sia perchè frutto d'un genio calabrese operante in quel nord notoriamente non molto benevolo coi meridionali".

 

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