(13/1/2002)

Molochio / Manufatti abusivi, raffica di ordinanze di demolizione

Molochio: Scorcio del quartiere "Shanghai"

Vincenzo Vaticano

MOLOCHIO – Sono più di trenta gli assegnatari delle case popolari ubicate Tra via Monsignor Palermo, via Genova e la circonvallazione nord, che hanno ricevuto dal responsabile dell'area tecnica del Comune di Molochio, arch. Giuseppe Cardone, l'intimazione di demolire manufatti abusivii a ridosso delle abitazioni senza la dovuta autorizzazione. Costruzioni, è il caso di rilevare, realizzate tanti anni fa ed adibite essenzialmente a box e depositi di legna ed altro materiale.

I singoli provvedimenti, sotto forma di ordinanze, sono stati notificati agli interessati dopo che un sopralluogo disposto dall'ufficio tecnico comunale nello scorso dicembre aveva accertato, nel popoloso quartiere denominato "Shanghai", l'esistenza di numerose opere illegalmente realizzate quali pertinenze delle abitazioni principali di proprietà, peraltro, dell'Aterp.

Secondo quanto si legge nell'ordine "di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi", agli interessati vengono concessi 90 giorni per ottemperare a quanto disposto dalle autorità comunali. In mancanza della prescritta demolizione, continua il dispositivo dell'ordinanza, "il bene e l'area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti disposizioni urbanistiche, saranno acquisiti di diritto al patrimonio del Comune".

Con l'ordinanza, trasmessa anche ai carabinieri, ai vigili, alla Procura della Repubblica di Palmi e ad altri organismi istituzionali, i soggetti interessati vengono avvisati che "nel caso in cui le opere fossero sottoposte a sequestro penale, prima di procedere alla demolizione nei termini assegnati , occorrerà richiedere il dissequestro all'autorità competente, avendo cura di comunicarlo contestualmente al Comune".

Com'era prevedibile, visto l'alto numero di famiglie coinvolte, l'inedita "vicenda" è divenuta subito oggetto di discussione in paese soprattutto per gli sviluppi (spiacevoli) che può riservare alla maggior parte degli abitanti di un quartiere che, tutto sommato, risulta ordinato e non presenta aspetti di degrado nonostante le innegabili presenze abusive di manufatti edilizi di vario genere. D'altronde, queste ultime sono collocate in una posizione piuttosto appartata negli ampi cortili del quartiere e in modo poco visibile dall'esterno. Tutto ciò, viene comunque da più parti rilevato, non può costituire giustificazione per la loro costruzione ed il provvedimento adottato dalle autorità comunali è da considerare ineccepibile dal punto di vista legale. Tra l'altro, pare che lo stesso provvedimento sia stato inevitabile in quanto da quel che apertamente circola in giro (ovviamente da verificare), il sopralluogo effettuato presso il quartiere "incriminato" è stato determinato da esposti, si dice anonimi, contro qualcuno del quartiere. Ciò, ha provocato una verifica a tappeto che alla fine, come una spirale, ha coinvolto numerosissimi residenti.

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