(10/3/1998)

Varapodio / Ribadita nel convegno di Agorà2 sui tumori della donna
Importante è la prevenzione

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO – Nel salone della biblioteca comunale di Varapodio, gremito in ogni ordine di posti ( tante donne e molti operatori sanitari), si è tenuto il preannunciato convegno dibattito organizzato dalla locale Associazione culturale "Agorà 2", che ha avuto come tema " La prevenzione come momento essenziale per la cura contro i tumori della donna". Ha introdotto e, successivamente, coordinato i lavori Carmela Papalia, presidente di "Agorà 2", che si è soffermata brevemente sul significato che assume per la donna la giornata del 8 marzo ed ha rivolto un saluto alle autorità ed a tutti i presenti. A turno, quindi, i relatori (tutte donne e, probabilmente, non per coincidenza) hanno trattato il tema del meeting, in relazione alle loro specifiche competenze e al ruolo rivestito nelle istituzioni sanitarie presenti sul territorio. La ginecologa Luisa Pandolfini, riferendo sull’incidenza che il cancro dell’utero ha sulla mortalità femminile causata da tumori, ha ricordato come nel 1997, con un apposito programma, la Commissione europea ha concentrato il suo impegno e le sue risorse in una vasta campagna di informazione su questi tumori della donna. Ha sottolineato, inoltre, come una diagnosi precoce( attraverso lo strumento del "pap test") di questo male sia indispensabile per poter ottenere una guarigione definitiva. L’oncologa Letizia Lemmo, da parte sua, ha trattato l’altra forma di tumore femminile molto diffuso, ovvero il carcinoma mammario, che qualcuno ha definito una vera e propria epidemia. Anche in questo caso la prima forma di prevenzione è rappresentata, secondo la relatrice, da una diagnosi precoce che si può ottenere oltre che con un periodico esame mmammografico, con l’autopalpazione mensile dei seni per rilevare eventuali alterazioni. Ha spiegato, a grandi linee, e con l’aiuto di una diapositiva come ciò va fatto. Non ha trascurato, inoltre, di illustrare gli agenti ed i fattori cancerogenesi responsabili della patologia. I collegamenti tra prevenzione ed intervento chirurgico sono stati illustrati dalla dottoressa Paola Scarfò, chirurgo oncologa, la quale ha descritto, tra l’altro, le tecniche chirurgiche applicabili nei casi specifici: l’intervento conservativo senza asportazione totale della mammella e la mastectomia radicale che, ha aggiunto, il più delle volte lascia nella donna strascichi psicologici non indifferenti. E dei risvolti ed implicazioni psicologici come predisposizione alla malattia e come conseguenza dell’intervento di mastectomia totale se n’è occupata la psicologa Annamaria Iemma secondo cui, questi effetti a volte sono devastanti per la donna. Un importante funzione a tal proposito potrebbero esercitarla i consultori familiari che nelle nostre zone , purtoppo, ha rilevato, sono insufficienti ed il più delle volte con personale e strutture inadeguate. Nel dibattito sono intervenuti, alla fine, i dottori Andrea Siracusa, funzionario ASL n.10, Antonino Coco, primario ginecologo, Genoveffa Frisina, medico di base, e Giuseppe Mirarchi, dirigente ASL n.9. Da registrare, infine, la presenza e l’intervento del consigliere provinciale Gioffrè che nella sua qualità, anche di medico, ha avuto parole di apprezzamento per l’iniziativa.

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