(4/9/2001)

SANITA'/ Durante un incontro tra lavoratori dell'Azienda sanitaria 10 di Palmi
Fortemente criticato il contratto

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO. Numerosi lavoratori del comparto sanità dell'A.S.L. n.10- Palmi di diverso profilo professionale, si sono riuniti a Molochio per esaminare le proposte contenute nel contratto collettivo nazionale relativo al biennio economico 2000-2001. Tali proposte, al termine dell'incontro, sono state giudicate molto "scarse" in considerazione, soprattutto, di quanto è stato concesso ad altre categorie non appartenente ai profili professionali sanitari-sociali del comparto sanità nello scorso agosto.

E' quanto emerge da un comunicato fattoci pervenire da uno dei promotori della riunione, Ottavio Caruso, assistenze sanitario di Molochio, componente della Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) in seno all'Azienda sanitaria n.10, il quale, nel riassumere le principali presentazioni contrattuali ( transito nei vari livelli dei dipendenti, aggiornamento delle varie indennità solo per alcuni, adeguamento del Tfr come nel privato), le considera, in via preliminare, "inadeguate in quanto il guadagno economico del lavoratore non basterà a coprire la svalutazione del denaro per la conseguente diminuzione del potere d'acquisto. Proposte che, se si concretizzassero, renderebbero il lavoratore del comparto sanità sempre più povero".

Secondo Caruso "Questa evidente sproporzione economica fra le professioni non appartenenti al comparto sanità e quelle del comparto corrispondenti alla laurea di primo livello è ingiusta e pericolosa. Essa inciderà negativamente oltre che sul piano dell'immagine, anche nell'organizzazione del lavoro e nel rendimento del singolo lavoratore".

Il documento contiene poi alcune dettagliate considerazioni tecniche che, a grandi linee, tendono ad evidenziare come per alcune categorie di lavoratori (assistenti sanitari e sociali, ostetriche, tecnici della riabilitazione e di radiologia, infermieri, educatori ecc.) non venga previsto un adeguato miglioramento funzionale ed economico con ripristino dell'anzianità-esperienza e dei meccanismi di automatismo idonei ad evitare un appiattimento delle retribuzioni e delle responsabilità verso il basso.

Questo contratto, cosi come concepito è aberrante perché, si sostiene, equivale ad una "retrocessione" non giustificabile dei lavoratori. L'appiattimento giova esclusivamente a demotivare operatori che hanno finora affrontato i propri incarichi responsabilmente e rigorosamente.

La proposta contenuta nel documento è quella di elevare tutte le professioni del medesimo ruolo sullo stesso livello senza penalizzare nessuno e per consentire una progressione che, anche se non omogenea, appianerebbe una situazione ingiusta senza creare nuove disuguaglianze.

Le organizzazioni sindacali a livello centrale, viene infine scritto, devono fare propri questi concetti in quanto è loro compito istituzionale curare lo sviluppo economico e l'esaltazione professionale di tutti i lavoratori e non solo di pochi.

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