(13/8/2002)

VARAPODIO / Crisi idrica
Acqua infetta, ordinanza del sindaco Fazzolari

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO - Per tranquillizzare i cittadini e, in un certo senso, ridimensionare il problema dell’emergenza idrica che da qualche giorno non pochi problemi e preoccupazioni sta creando in seno alla popolazione, il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari, approfittando di una delle tante e seguite manifestazioni musicali  inserite nel programma estivo di “Estate varapodiese 2002”, si è rivolto direttamente ai numerosi presenti in piazza assicurando che l’attuale crisi è totalmente sotto controllo e presto la situazione tornerà a normalizzarsi.   La suddetta emergenza idrica, è opportuno spiegare, è stata determinata non dalla mancata erogazione dell’acqua che, tranne nelle ore notturne, affluisce più o meno regolarmente nelle abitazioni della cittadinanza. Essa è emersa dopo che un’indagine svolta dall’Assl 10 in alcune zone del centro abitato, ha evidenziato la presenza di agenti patogeni consistenti in coliformi totali e in misura minima, in qualche sporadico caso, in coliformi fecali. “L’inquinamento della rete idrica – ha precisato il sindaco –  è circoscritto al solo tratto di via san Rocco dove, peraltro, sono in corso i necessari interventi per eliminare al più presto l’inconveniente e l’intera rete, per precauzione, è stata disinfettata. L’invito ai cittadini – ha aggiunto – è quello di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite in precedenza con apposita ordinanza sindacale”. Un’ordinanza – va rilevato - che, emanata alcuni giorni fa ed in vigore a tutt’oggi, unitamente ad altre prescrizioni, fa “assoluto divieto fino a revoca della presente di utilizzare per usi alimentari l’acqua proveniente dalla rete idrica comunale erogata per usi civili, fino al tempo strettamente necessario ad effettuare ulteriori indagini, ed a consentire le opportune attività di bonifica e risanamento del prezioso liquido” Va riferito, infine, che Fazzolari, soffermandosi poi sull’altro annoso problema idrico, costituito dalla mancanza d’acqua nelle ore notturne, durante il periodo estivo, ha sferrato un  pesantissimo “j’accuse” ai responsabili dell’Enel che, a suo dire, non hanno ancora provveduto, ad un anno dalla richiesta (nonostante il pagamento di quanto dovuto), a fornire l’energia elettrica necessaria a far funzionare il pozzo di nuova costruzione che è in grado di risolvere definitivamente il problema dell’ approvviggionamento notturno assicurando all’utenza qualcosa come 700 litri di acqua al minuto.

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