(29/7/2003)

Oppido / Ospedale, personale in agitazione parmanente
Bloccati i ricoveri
Il reparto chirurgia chiede rinforzi all'Asl



Vincenzo Vaticano


OPPIDO – Permane difficile la situazione gestionale dell'ospedale, costretto ad operare in condizioni di estremo disagio. Solo l'abnegazione del personale medico e paramedico sta rendendo possibile l'erogazione delle prestazioni indifferibili all'utenza. «Le reiterate promesse di soluzione dei problemi, prospettate anche recentemente dai vertici aziendali, sono rimaste semplici parole al vento», hanno ribadito i rappresentanti del personale in perenne stato di agitazione del nosocomio oppidese. Ed elencano anche una serie di questioni irrisolte: deficit di personale, sia nei reparti che nel pronto soccorso; carenze di strumentario; insufficienza dei posti letto; mancata ultimazione dei lavori di ristrutturazione. Una serie di obiettive difficoltà che, in pratica, rendono estremamente aleatoria la primaria esigenza di salvaguardare la salute degli utenti. Ecco perché in questo difficile contesto la disattivazione di alcuni reparti, più volte prospettata dai primari e dai loro collaboratori, si è purtroppo concretizzata: il primario di chirurgia Umberto Mazzi ha disposto infatti la sospensione di tutti i ricoveri, anche in day hospital (con ovvia esclusione dei casi d'urgenza), fin quando l'Asl non doterà l'unità operativa a lui affidata delle risorse umane attualmente mancanti. Nel frattempo si continua a invocare anche il potenziamento del servizio di pronto soccorso, carente di medici da alcuni mesi. La vicenda ha fatto ulteriormente indignare il sindaco Antonello Freno che, oltre ad esplicitare alcune paradossali situazioni relative alla gestione di reparti ed alla sottoutilizzazione di diverse unità di personale, ha dichiarato che «da mesi sembra di lottare coi mulini a vento. Con un'incoscienza che, in quanto manifestata di fronte alla salute delle persone, fa semplicemente rabbrividire. I responsabili della sanità ospedaliera», ha detto Freno, «sembrano capaci solo di lasciare irrisolti i problemi, e non di dare risposte alle giuste rivendicazioni che vengono dalle varie realtà territoriali. È ora che la Regione prenda atto di questo stato di cose e intervenga». Il sindaco ha altresì chiesto ed ottenuto che la situazione difficile fosse esaminata anche dal consiglio comunale che, nella sua ultima seduta, ha verificato come le precedenti richieste di intervento avanzate dal medesimo civico consesso all'Asl siano rimaste totalmente inevase nonostante quello oppidese sia l'unica importante struttura ospedaliera presente nel territorio della Comunità montana Versante tirrenico meridionale, destinata a servire, con immediatezza, le popolazioni residenti in un comprensorio, quello preaspromontano, spesso disagiato e a rischio di isolamento». Emblematico è il recentissimo caso di una donna (M. M.) proveniente da un centro vicino che impossibilitata per l'estrema lontananza a raggiungere l'unica struttura ospedaliera pubblica ove è possibile partorire, è stata accompagnata all'ospedale di Oppido (nel quale è attivo solo un ambulatorio di ostetricia e ginecologia) dove ha spontaneamente dato alla luce il neonato in macchina dinanzi all'entrata del pronto soccorso. Va infine rilevato che il consiglio comunale, nella convinzione che quanto sta accadendo possa travalicare il limite della cattiva gestione, ha deciso di diffidare nuovamente la dirigenza dell'Asl palmese per porre rimedio a questo stato di cose, prospettando, in caso diverso, la redazione di un esposto-denuncia da presentare alle autorità competenti.

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