(9/11/2001)

ASPROMONTE/ Allarme dell'Arssa
Parassiti all'assalto dell'Aspromonte

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO. "Un triennio di ricerche e sperimentazioni ha purtroppo evidenziato che le condizioni ottimali di sviluppo e conservazione dell'estesa copertura forestale dell'Aspromonte, che costituisce un imponente esempio di bellezza naturalistica, si sta seriamente compromettendo a causa di una serie di circostanze negative di varia natura, in particolar modo di origine parassitaria, che altera profondamente gli equilibri esistenti ed espone il nostro patrimonio forestale ad una condizione di grande instabilità. Alcune specie di parassiti della famiglia dei lepidotteri ("Limantria dispar" e "Malacosoma neustria"), infatti, sono responsabili dell'attuale processo di defogliazione più o meno intenso a carico di quercete, leccete e, pare anche, faggete di estesi comprensori forestali".

E' questa, in sintesi, la conclusione emersa analizzando i dati del monitoraggio relativi al progetto "Di.Bo.Med. - Strategie di difesa della risorsa bosco in ambiente Mediterraneo", il cui obiettivo è stato quello di delineare tecniche rapide di monitoraggio della densità dei defogliatori dei queceti in Calabria in vista della definizione di possibili metodologie di lotta ecocompatibili. Un progetto, denominato "Pom Mis. 2", portato avanti da un gruppo di divulgatori agricoli dell'Arssa (d.ssa Leto, dr. Franco, dr. Penna, dr. Crupi, dr Caridi) unitamente al prof. Luciano (facoltà di Agraria di Saaari), al prof. Rotundo (facoltà di Agraria di Campobasso) e al dr. Roversi (Istituto di entomologia di Firenze).

La predisposizione del progetto, secondo quanto riferito da uno dei componenti del team di ricercatori, il dr. Rosario Franco, si è resa necessaria "in quanto ancor oggi bisogna migliorare sia la comprensione dei diversi fattori coinvolti nella dinamica della popolazione dei defogliatori forestali, sia le metodologie di lotta da applicare". A tal proposito, ha aggiunto " E' stato messo a punto un sistema di monitoraggio dei fitofagi in questione in grado di fornire indicazioni sufficientemente attendibili sull'abbondanza delle popolazioni dei defogliatori, sulla localizzazione, sull'entità del relativo danno e, altresì, sulla messa a punto di nuovi sistemi di lotta efficaci nonché compatibili con i delicati equilibri ambientali esistenti nella foresta".

Ricordando poi che fino a qualche decennio addietro, per lottare tale parassiti, si faceva quasi esclusivo ricorso a mezzi chimici, generando inevitabili effetti collaterali negativi sull'entomofauna utile e sull'ambiente in generale, il dr. Franco, evidenzia come sia possibile usare numerosi agenti entomopatogeni (tra questi il "bacillus thuringiensis"), quali sostituti degli insetticidi chimici, per regolare, con rimedi ecocompatibili, le popolazioni dei defogliatori.

"La protezione del patrimonio forestale, è questa la riflessione conclusiva del dr. Franco, assume un ruolo strategico in Aspromonte, dove l'attività avversa di un insieme di fattori sta progressivamente erodendo l'estensione dei boschi compromettendone lo stato di salute. Per questo è auspicabile ed urgente attuare un insieme articolato di azioni, con l'impegno congiunto di tutti gli organismi preposti allo sviluppo e all'assistenza agricola e forestale, protese ad evitare ulteriori scompensi ecologici e a ristabilire gli originali equilibri floro-faunistici, presenti ormai solo in alcune ristrette plaghe forestali"

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