(28/6/2001)

 

Varapodio. Dopo 18 mesi di lavori. Cerimonia per l'inaugurazione
Il Municipio torna all'antico splendore

Il Municipio
prima del restauro...... ...e dopo il restauro

 

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO - "Palazzo municipale eretto nel 1871 su progetto dell'ing. Luigi Oliverio, essendo sindaco Giuseppe Longo. Restaurato, ampliato ed abbellito su progetto dell'arch. Santino Fedele e degli ingg. Ferlito e De Lorenzo, essendo sindaco il dott. Orlando Fazzolari".

E' questa l'incisione che campeggia sulla targa marmorea collocata all'ingresso del Municipio di Varapodio che, ritornato agli antichi splendori dopo 18 mesi di lavori, è stato inaugurato e restituito alla comunità varapodiese completamente rinnovato nello stile e nella struttura, per assolvere, nel modo più efficiente possibile, alla sua alta ed irrinunciabile funzione di fulcro della politica cittadina finalizzata al pubblico interesse. Una funzione, per certi versi, analoga a quella per molti secoli esercitata dalla piazza (la mitica "Agorà" e il "Foro") nella Grecia e nella Roma antica, culle della civiltà mediterranea.

La cerimonia di inaugurazione è stata predisposta con particolare cura dagli amministratori comunali i quali, per solennizzare quanto più possibile l'evento, hanno "voluto avere" a Varapodio, per l'occasione, le più alte autorità della provincia. Che, è il caso di rilevare, hanno positivamente accolto l'invito ed hanno presenziato al tradizionale taglio del nastro da parte del sindaco Orlando Fazzolari e alla successiva benedizione attuata dai parroci don Mino Ciano e don Antonino De Masi.

Alcuni dei tanti ospiti intervenuti, nel corso di una breve tavola rotonda organizzata nell'aula consiliare, stipata fino all'inverosimile, hanno avuto parole di vivo elogio ed apprezzamento non solo per l'ultima delle opere realizzate ma anche e soprattutto per quelle già esistenti e per le generali condizioni del paese che hanno avuto modo di "esplorare" andando un po in giro, prima della cerimonia ufficiale. Un paese, giudicato estremamente pulito ed accogliente. Questo è, in sintesi, quanto hanno detto il prefetto Goffredo Sottile, l'on. Angela Napoli, l'on. Umberto Pirilli, l'on. Giuseppe Pezzimenti (ex sindaco di Gerace), il direttore generale dell'Asl di Palmi dott. Pieri e il primo cittadino di Palmi Galletta, portavoce degli altri sindaci ed amministratori presenti in aula. Di natura tecnica è stato l'intervento di Ferlito e Fedele, due dei tre ingegneri progettisti, mentre Don Antonino De Masi, considerato a buona ragione la "memoria storica" di Varapodio, ha tracciato un breve ma approfondito profilo dell'edificio ristrutturato e degli eventi che lo hanno caratterizzato nel corso della sua esistenza. Il sacerdote, è il caso di riferire, ha donato per l'occasione, alcuni reperti storici, da lui recuperati e gelosamente custoditi, che adesso, in bella evidenza, decorano l'atrio comunale. Tra questi, un mattone del dodicesimo secolo dell'antico centro abitato allora denominato "Marrapodi".

Il sindaco, da parte sua, dopo aver caldamente ringraziato gli ospiti al tavolo dei lavori e quelli presenti in aula (sindaci, amministratori, rappresentanti dell'esercito e dei carabinieri), ha espresso, un po di emozionato, viva soddisfazione per l'opera appena realizzata che, ha precisato, contribuisce ad abbellire il centro storico destinato, peraltro, secondo un apposito programma, ad essere ulteriormente valorizzato dal punto di vista estetico mediante una serie d'incentivi destinati ai proprietari degli edifici ricadenti in tale area urbana. per i dovuti "ritocchi" da effettuare, ovviamente, in linea ed in armonia con la nuova Casa comunale. Ha voluto, quindi, ringraziare quanti hanno partecipato, a vario titolo, al completamento della nuova struttura: dalla locale ditta appaltatrice (Poliedil) agli arredatori e alle varie maestranze. Tra tutti, un particolare ringraziamento a "Mastro Ciccio" Silipigni che, con la sua cinquantennale esperienza artigianale ha splendidamente realizzato gli infissi, rifinendo contemporaneamente, in modo originale e con "mestiere", i rivestimenti in legno delle pareti e del tetto.

 

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