DIARIO

 

"Aspromonte - Vivere il Parco"

Anno I N.1 - Gennaio /Febbraio 98

(Direttore responsabile: Antonio Delfino)

VARAPODIO ( Vincenzo Vaticano).Al Convegno Nazionale dei Consiglieri Ecclesiastici dei Coltivatori Diretti tenutosi a Roma nel settembre di tre anni fa, uno dei gruppi di studio, trattando la situazione di crisi generale in cui versa l’agricoltura, si è soffermato sulla crisi che travaglia pesantamente una particolare coltura, quella del bergamotto, malgrado essa sia unica nel genere e nonostante che il pregiato frutto, usato per molteplici scopi, costituisca l’insostituibile materia prima di diversi prodotti commerciali. Il gruppo di lavoro - con i rappresentanti di Puglia, Campania, Basilicata e Calabria -, nel tracciare quelli che potrebbero essere i rimedi per rimuovere tale situazione di grande difficoltà del settore, ha riservato notevole interesse a quanto esposto da Don Antonino De Masi, parroco del piccolo centro di Varapodio (RC), il quale , proprio dal bergamotto, ha realizzato un derivato in grado, potenzialmente, di apportare qualche beneficio ad una attività sempre meno remunerativa.Si tratta di una Tabacchiera da fiuto, un tempo usata dai nostri avi, ricavata dalla buccia riversa ed essiccata del bergamotto calabrese attraverso un complesso lavoro artigianale quasi scomparso ed oggi salvato in extremis grazie alla preziosa opera di Don Antonino De Masi, studioso di storia locale con numerose pubblicazioni all'attivo. Egli, avvalendosi della tecnica appresa in tempi remoti da vecchi contadini , ha realizzato un manufatto che è il risultato di una perfetta simbiosi tra arte e natura preservando un patrimonio dell'artigianato tradizionale calabrese. Un originale oggetto, a forma di piccola ampolla, con tappo di legno a vite e dall'inconfondibile aroma di bergamotto, che ha fatto bella mostra ed ha suscitato l’interesse e l’apprezzamento dei numerosi visitatori delle fiere artigianali e campionarie ,di molte città d’Italia, dove è stato esposto.Tra l’altro, molti operatori, durante le esposizioni fieristiche, ne hanno fatto richiesta pensando di utilizzarla commercialmente come soprammobile, souvenir della Calabria o magari come bomboniera. Molti enti pubblici, tra cui Il Parco Nazionale d’Aspromonte, l’hanno adottata quale oggetto di rappresentanza per particolari circostanze. Il fine ultimo di Don De Masi, comunque, è quello di dare, attraverso questa attività, qualche possibilità di lavoro ai giovani interessati ad apprendere la tecnica di fabbricazione del caratteristico manufatto della terra calabra. E c'è da rilevare, ancora, che proprio una serie di queste tabacchiere da fiuto, decorate a mano ed inserite in una elegante vetrinetta, hanno costituito uno dei tre doni ufficiali della Regione Calabria al Presidente della Rebubblica Scalfaro, durante la sua ultima visita ufficiale in Calabria.

 

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