(17/11/2002)

OPPIDO MAMERTINA Un sacrario in memoria dei caduti dello Zilastro

OPPIDO - La Provincia, d'intesa con l'Amministrazione comunale, realizzerà un sacrario in memoria dei caduti dell'8 settembre '43. Il presidente Fuda e il sindaco Antonino Freno si sono già incontrati più volte per definire i dettagli dell'intervento, ormai in via di definizione. «Il sacrario - ha commentato il presidente dell'Amministrazione provinciale - è un monumento dovuto non solo ai caduti dello Zillastro, ma anche di quanti non hanno ricevuto le dovute sepolture. Le ricerche che stiamo effettuando rivelano che alcuni furono sepolti in una fossa comune, improvvisata con terra e pietre, mentre altri hanno trovato sepoltura a ricognizione avvenuta. Il nostro Aspromonte, tristemente noto per fatti criminali - ha continuato Fuda - ha ospitato una delle battaglie più cruente della Seconda Guerra Mondiale. Ritengo doveroso un omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la libertà, a causa di una banale dimenticanza nella comunicazione dell'avvenuto armistizio». Il sacrario di cui è stato già definito il progetto, vuole essere un «percorso della memoria». All'alba dell'8 settembre '43, fino alle 9 del mattino - questi i fatti -, a cento metri dall'attuale crocefisso in località Zillastro nel comune di Oppido, ad armistizio firmato da 5 giorni, 400 giovani paracadutisti italiani dell'VIII Battaglione, 185. reggimento, Divisione Nembo, si scontrarono con cinquemila soldati canadesi dei reggimenti Edmonton e Nuova scozia. Il conflitto, di cui la storia non ha ancora certezze, fu uno dei più cruenti del Secondo Conflitto e l'unico tra forze alleate. Negli Anni 50 lo Stato maggiore dell'Esercito ha provveduto a disseppellire i resti dei caduti, non quantificabili numericamente e non identificabili, poiché i dati sono vincolati tuttora al segreto militare. Di qui le ricerche della Provincia, su impulso di Pietro Fuda: per meglio identificare lo scontro armato e per restituire alla memoria quel tragico evento causato dalla carenza di comunicazioni dell'avvenuta firma dell'armistizio. E di qui l'idea, la progettazione ai fini dell'esecuzione del sacrario. Un'opera cui Fuda tiene, dunque, molto e che ha trovato pronta rispondenza nel Comune di Oppido. (v.v.)

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