REGGIO CALABRIA
COMUNICATO
10.2.2006
Finanziaria in pillole per i componenti il Comitato Esecutivo della
CISL Funzione Pubblica della provincia di Reggio Calabria che, nei giorni
scorsi, hanno sezionato la Legge n. 266 del 23 dicembre 2005 - finanziaria 2006, analizzandone
rigorosamente punti di forza e di debolezza rispetto alle realtà lavorative dei
singoli comparti contrattuali.
Giudizio sostanzialmente negativo ha espresso il Segretario
generale Natale Pace riguardo ai tagli
indiscriminati che interessano gli enti
locali e che incideranno pesantemente
sugli assetti finanziari e sui servizi dei Comuni.
Giudizio negativo ancora
rispetto alle incursioni sulla contrattazione collettiva: la manovra falcidia
gli addetti alle pubbliche amministrazioni, perché non prevede le
risorse necessarie per il rinnovo dei contratti per il prossimo quadriennio
2006-09, congela in maniera coercitiva
per i dipendenti dei Ministeri e degli Enti Pubblici non Economici i fondi
per la contrattazione decentrata integrativa,
prevede una forte limitazione delle forme flessibili di lavoro (tempo
determinato, convenzioni, collaborazioni ) riduce nel triennio 2006-2008 gli stanziamenti relativi alla
remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario, elimina in caso di
perdita dell’integrità fisica dipendente
da causa di servizio l’onere per
le pubbliche amministrazioni di provvedere alle spese di cure comprese quelle
di ricoveri in istituti sanitari, sopprime le indennità spettanti al personale
pubblico inviato in missione, obbliga i vincitori di concorso a permanere per
cinque anni nella sede di prima assegnazione (esclusi enti locali).
Ad allarmante sintesi è pervenuta la responsabile del Coordinamento
donne della federazione del Pubblico Impiego della CISL reggina Cisl Alba
Sapioli che, evidenziando la massiccia
restrizione dei margini di manovra degli enti per realizzare politiche di
intervento a livello locale, in grado di soddisfare i bisogni socio economici
dei cittadini, incentivando i processi
di esternalizzazione e/o privatizzazione dei servizi, determina un
considerevole aumento dei costi per le
famiglie cui non corrisponde la qualità del servizio reso.
La manovra finanziaria introduce uno strumento di carattere fiscale
finalizzato al sostegno alle famiglie e concernente le spese sostenute dai genitori per il pagamento delle rette
relative alla frequenza di asili nido. In particolare, solo per le rette pagate
nel 2005 è prevista una detrazione fino ad un massimo di 632 euro dall’IRPEF
nei limiti del 19% delle spese sostenute per la frequenza, determinando uno
sconto di imposta massimo ottenibile di 120.08 euro.
Questo ed il cosiddetto “bonus bebè”, ossia concessione di un assegno
per ogni figlio nato o adottato nel
2005 pari ad € 1.000 e per ogni figlio nato o adottato nell’anno 2006, secondo
o ulteriore per ordine di nascita, vengono definiti interventi volti al
sostegno delle famiglie e della solidarietà per lo sviluppo socio-economico.
Scarsissima ed inadeguata attenzione ai problemi dei giovani, alle
difficoltà scolastiche ed universitarie
dei quali si ottempera semplicemente istituendo un fondo di 25 milioni di euro
per finanziare le spese sostenute dalle
famiglie per le esigenze abitative.
Gli oneri che gravano sulle giovani coppie, che ritardano sempre più la
costituzione di nuove famiglie e quindi la crescita sociale del paese, vengono
supportati semplicemente semplificando le norme in materia di alienazione di
immobili di proprietà degli IACP e
fissando il principio che i proventi di tali alienazioni siano destinate
alla realizzazione di nuovi alloggi ed al contenimento degli oneri dei mutui
sottoscritti da giovani coppie per l’acquisto della prima casa, a promuovere il recupero sociale di quartieri
degradati e per azioni in favore di famiglie in particolare stato di bisogno.
LA COORDINATRICE IL
SEGRETARIO GENERALE
(Alba Sapioli)
Natale Pace