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La Controriforma che seguì il Concilio di Trento (1545-1563) apportò l’istituzione delle norme, anche nei conventi femminili instaurando il regime di “Clausura”, per tutte le monache. I conventi femminili erano molto affollati, ma non tutte le donne diventavano monache per vocazione; infatti molte di esse venivano costrette dalle famiglie a prendere i voti monastici per non disperdere il patrimonio familiare con le doti matrimoniali.
Altre figure femminili vittime della Controriforma furono le cosiddette “Streghe”. Dal Medioevo in poi si era diffusa la convinzione che alcune donne potevano nuocere agli altri servendosi di spiriti maligni o di gesti simbolici, si credeva che esse fossero collegate con il demonio.
La Chiesa condannò la stregoneria e la uguagliò all’eresia e per ben due secoli, in Europa si perseguitarono le streghe. Le donne sospettate di stregoneria vennero portate davanti al tribunale dell’Inquisizione e subirono un processo, senza testimoni e avvocati difensori, con l’accusa di aver partecipato al “Sabba” (festa pagana che si svolgeva notte di sabato in onore del demonio). La caccia alle streghe fu più crudele tra il 1560 e 1630 e le donne condannate finivano sul rogo.
Ricordiamo, la triste storia di Antonia, che abbandonata in tenera età nel 1590 a Zardino, un villaggio agricolo; all’età di 15 anni venne accusata di stregoneria, perché con la sua bellezza fece innamorare lo scemo del villaggio ed anche perché, secondo il popolo si era comportata in modo scorretto ballando in piazza.
Portata davanti al Tribunale dell’ Inquisizione, dovette autoaccusarsi di essersi intrattenuta con il diavolo.
Antonia condannata a morte, venne accompagnata sul rogo da tutta la popolazione, che cantava e festeggiava in suo onore.
Una figura storica quella di Giovanna d’ Arco.
Di origine contadina, a soli 16 anni riuscì a convincere e a farsi consegnare dal re Carlo VII un esercito, che guidò sempre vittorioso nelle battaglie contro gli inglesi nella guerra dei Cento anni. Da queste vittorie Carlo VII né uscì trionfante e poté, così, essere incoronato re. Ma dopo l’incoronazione, anziché premiare Giovanna, le tolse il proprio appoggio, anzi la fece catturare in battaglia dal duca di Borgogna, accusandola di stregoneria. Dunque, nel Gennaio del 1431 ebbe inizio il processo e Giovanna, umiliata dalle accuse, non fu in grado di difendersi. Il 30 Maggio fu pronunciato il verdetto che la condannava al rogo.
Vent’anni dopo, però, il re Carlo VII ordinò una revisione del processo per allontanare il sospetto di essere stato incoronato grazie ad una strega così nel 1456 la sentenza fu annullata. Nel 1920 la Chiesa Cattolica la dichiarò Santa.
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